Le sconfitte dei figli
“Abbiamo due figli, di 12 e 14 anni. Sono inevitabili le piccole delusioni (il “tradimento” di un amico, un insuccesso scolastico) e le sconfitte, dovute magari a loro errori di percorso, come una marachella scoperta o il mancato adempimento di un impegno. Ci sembra che anche queste situazioni di ogni giorno, che a loro spesso bruciano molto, possano servire alla crescita. Come aiutarli in questi passaggi?”. Sonia e Davide Biella La nostra vita di famiglia è una palestra di convivenza: sollevamento pesi reciproci, esercizi di scatto nell’amare e di equilibrio nel giudicare, educazione a trattenere il fiato prima di parlare, per favorire il rilassamento” Ce n’è per tutti i gusti e tutte le esigenze. Come l’istruttore, dopo aver scelto con competenza gli esercizi da proporre, li prova e li riprova scendendo in pista con gli allievi, così mi sembra che il ruolo dei genitori sia quello di educare con poche parole e piuttosto con tutto il loro essere. I figli vedono i nostri limiti, i nostri scivoloni e penso che si facciano un certo modello dallo stile con cui li affrontiamo, ne parliamo in famiglia e cerchiamo dirisolverli. Vedono anche il nostro allenamento tra papà e mamma, nell’esercizio tra noi dell’ascolto, della condivisione ed eventualmente di una certa equilibrata correzione reciproca. Mi sono trovata spesso ad ascoltare da un figlio la confidenza di un’amicizia mancata ed ho cercato prima di tutto di consolare, per aiutare a digerire quel brutto rospo; non di rado ho verificato che si era trattato di un’esperienza utile a maturare la consapevolezza della fragilità propria ed altrui, portando talvolta alla capacità di fare il primo passo per recuperare l’amicizia. D’altra parte, c’è anche da fare i conti con gli insuccessi dei figli di fronte ai loro doveri. L’esperienza ha insegnato a noi e a tanti genitori quanto sia prezioso non dare per scontato di sapere già tutto sui nostri figli, aspettare il momento di maggiore serenità per riprendere l’argomento e correggerli dopo aver noi stessi, per primi, accettato le loro sconfitte. Nel caso di comportamenti che giudichiamo particolarmente negativi, dire no con calma e fermezza. È necessario anche il distacco da risentimenti o giudizi affrettati, per trovare le parole giuste, visto che la nostra preoccupazione può diventare un ostacolo all’amore e un blocco per i figli stessi. È importante, per noi genitori, imparare a preparare insieme, nella nostra casa, quel sapiente cocktail che è la fermezza dell’amore.