Le risposte all’umanità ferita
Intervista a mons. Menichelli sul XXV Congresso eucaristico nazionale che si svolgerà ad Osimo-Ancona dal 3 all'11 settembre
«Abbiamo davanti a noi molte iniziative che saranno un "convenire di riflessioni" su alcune tematiche come le fragilità e la sanità». Con un tono entusiasta l’arcivescovo di Ancona e Osimo, mons. Edoardo Menichelli, ci illustra nel corso dell’intervista che ci ha concesso, le tappe, i contenuti e le novità del XXV Congresso eucaristico nazionale che si terrà ad Ancona dal 3 all’11 settembre. “Signore da chi andremo? L’Eucaristia per la vita quotidiana”, recita il titolo del congresso che fin dal dicembre 2009 è stato preceduto da una serie di appuntamenti che hanno visto coinvolte non solo la metropolia di Ancona-Osimo, ma tutte le diocesi italiane. Tra questi, il convegno dei delegati diocesani del C.E.N. conclusosi il 28 gennaio e il Consiglio episcopale permanente, che ha delineato le radici teologiche e le prospettive pastorali che scaturiscono dal Mistero eucaristico in preparazione dell’appuntamento di Ancona.
La settimana dal 3 all’11 settembre, che secondo i dati previsionali vedrà una mobilitazione di circa 500 mila persone provenienti da tutt’Italia, sarà scandita da momenti spirituali e celebrativi, riflessioni e testimonianze, e culminerà con una solenne celebrazione eucaristica l’ultimo giorno ad Ancona, e prevede anche la partecipazione di papa Benedetto XVI. La parola allora al metropolita e presidente del comitato per il XXV Congresso eucaristico nazionale, mons. Menichelli, per entrare nel vivo delle ragioni di un congresso che richiama ad un impegno rinnovato tutta la Chiesa italiana, delle risposte attese da un’umanità che si raccoglie attorno al mistero eucaristico e per avere una panoramica del progetto che coinvolge in prima linea anche Città nuova per la pubblicazione di una serie di strumenti di preparazione al Convegno – di cui l’ultima novità è stata La quotidianità eucaristica a cura di Giancarlo Galeazzi -, assieme a due presentazioni di novità editoriali.
Eccellenza, ci spiega cos’è un Congresso eucaristico nazionale?
«Un Congresso eucaristico nazionale è un avvenimento ecclesiale attraverso il quale, a seconda che il congresso eucaristico abbia tipologia parrocchiale, diocesana, nazionale o internazionale, la comunità cristiana si raccoglie per adorare e rinnovare la fede nel mistero dell’Eucarestia e per trovarvi quell’energia missionaria che deve caratterizzare ogni comunità cristiana. A settembre, questo avvenimento ecclesiale avrà la caratteristica di essere nazionale e sarà il convenire delle comunità cristiane delle diocesi delle Chiese italiane in un territorio, nel caso specifico la diocesi di Ancona-Osimo nella sua metropolia, per mettersi davanti al mistero dell’Eucarestia, confermare la fede e ritrovare nel mistero dell’Eucarestia quella forza missionaria che la rende viva e testimone dell’amore di Dio nel mondo».
Quali sono le novità di questo Congresso eucaristico?
«Questo Congresso eucaristico custodisce una caratteristica che ha segnato e segna sempre la storia dei Congressi, e ne presenta due nuove. Possiamo dire che l’elemento principale è quello di essere un avvenimento popolare. Non è un congresso di studiosi, di "tecnici" su un aspetto della vita pastorale, ma è un convenire del popolo che si ritrova davanti a questo mistero. Questa è, ripeto, la caratteristica storica, più significativa. Il Congresso eucaristico nazionale di settembre 2011 ha però due caratteristiche che per la prima volta sono “messe alla prova”. La prima è quella di essere un evento ecclesiale "territoriale", cioè pur avendo la denominazione "Congresso eucaristico nazionale Ancona-Osimo 2011", di fatto, abbraccia il territorio della metropolia ecclesiastica di Ancona-Osimo. Vale a dire: alcune diocesi sorelle che insistono nel territorio della provincia di Ancona partecipano a questo evento e avranno, nelle varie città, la possibilità di celebrare qualche avvenimento particolare, una giornata particolare. Quindi la prima novità, è la "territorialità".
«Non solo un luogo, ma una metropolia, non solo una diocesi ma la sua metropolia. C’è una seconda novità: la “tematicità”. Questo congresso non vuole essere un avvenimento ecclesiale che di giorno in giorno, durante quella settimana, invita categorie ecclesiali, piuttosto le giornate congressuali di meditazione, di riflessione, di preghiera, vengono caratterizzate da temi già pensati in anticipo, già scelti, e che poi saranno messi “davanti al mistero dell’Eucarestia”. Nostro compito è quello di aiutare le persone a capire quale è la relazione tra l’Eucarestia e questi temi».
E quali saranno i temi?
«Sono quelli che la Chiesa italiana ha sottolineato e ha posto in evidenza nel Convegno ecclesiale celebrato a Verona qualche anno fa (2006, ndr.). Cioè sono gli ambiti della vita, riassunti con cinque parole: l’affettività, la fragilità, la festa e il lavoro, la tradizione e la cittadinanza. Lei comprenderà come questi cinque ambiti attraversano tutta la vita dell’uomo e l’attraversano, in modo particolare, nel tempo che viviamo»
In riferimento al momento particolare che viviamo, quale significato e che contributo può dare alla comunità nazionale questo avvenimento?
«Penso e credo che da sempre la Chiesa sia chiamata a dare testimonianza della verità e dell’amore di Dio, che si sono fatti vivi e presenti alla storia nella persona di Gesù. Il compito della Chiesa è presentare Gesù alla storia, perché la Sua presenza possa essere la "medicina" per quella umanità che vuole e per tutta l’umanità. Allora, per questo tempo così particolare, così fratturato, per questo tempo che non ha più una definizione lineare e piena della persona umana, che, come si dice “ha una antropologia ferita”, credo sia nostro dovere, attraverso il mistero di Cristo vivo e presente nella sua Parola e nell’Eucarestia, offrire a questa umanità la possibilità di un Vangelo, di un annuncio, che è quello di Cristo, perché possa liberamente dire, come Pietro dice nel Vangelo di Giovanni,: “Signore da chi andremo? Solo in te possiamo trovare la via giusta, possiamo leggere la nostra situazione, possiamo rifare il nostro essere uomini e donne secondo la Volontà di Dio”»
Quali sono stati i passi fatti finora in preparazione del Congresso?
«Il nostro è un cammino di preparazione che si è finora strutturato e qualificato con la scelta dei delegati diocesani – ogni diocesi d’Italia ha il suo delegato -, con lo stabilire con loro un rapporto diretto attraverso due convegni, con l’aver fatto nelle diocesi delle Marche la Peregrinatio dell’immagine della Madonna di Loreto, a noi molto cara, e con il celebrare, sempre nella nostra regione, molti convegni che la Conferenza episcopale italiana aveva in programma. Altro momento significativo è stato il riunirsi del Consiglio permanente della CEI qui ad Ancona lo scorso gennaio.
«Accanto a queste iniziative, c’è stata anche una produzione libraria. Innanzitutto, la prima Signore da chi andremo? sulle Lectio divine sull’icona giovannea di Gesù pane della vita contenute nel capitolo sesto di San Giovanni; Gesù pane di vita, strumento per le adorazioni; la testimonianza di una santa recentemente canonizzata, santa Camilla Battista da Varano, che, come tutti i santi, ma noi la ricordiamo in modo speciale perché marchigiana, ha fatto dell’Eucarestia la forza della sua santità. Poi ci sono le pubblicazioni di Città Nuova, e sono lieto di dire grazie attraverso questa intervista. Due testi ci hanno accompagnato nel pellegrinaggio dell’immagine della Madonna di Loreto nelle diocesi: Maria ci dona Gesù pane della vita e Maria ci accompagna alla mensa della vita; e poi altre due L’Eucarestia per la vita quotidiana. Testimoni e testimonianze per educare alla carità in coedizione con Caritas, frutto di un convegno teologico svolto a Loreto, e Il Cielo sulla Terra. Lettura spirituale della celebrazione eucaristica e l’ultimo: La quotidianità eucaristica. Occasioni importanti che vengono offerte perché chi vuole possa fare meditazione per un arricchimento spirituale».