Le ragioni del cuore
Il fisiologo Luigi Agnati della fondazione Irccs “Lido di Venezia” e del prestigioso Karolinska Istitute di Stoccolma, ha illustrato i rapporti tra cuore e cervello.
Il fisiologo Luigi Agnati della fondazione Irccs “Lido di Venezia” e del prestigioso Karolinska Istitute di Stoccolma, in una recente conferenza presso l’Università di Urbino, ha illustrato i rapporti tra cuore e cervello. Lo studioso afferma che è la comunicazione tra cuore e cervello che genera le emozioni. Si pensi al batticuore che insorge in vista di un pericolo, o a quando da piccoli il cuore batte velocemente se si finisce nel buio. Secondo Agnati, cuore e cervello dialogano continuamente e si scambiano segnali anche di tipo “meccanico” mediante onde che percorrono i vasi arteriosi. La relazione tra questi due organi è tale che se il cuore aumenta i suoi battiti, anche il cervello modifica le sue funzioni. Così come la stimolazione meccanica del vago migliora una depressione grave, non più curabile con i farmaci. L’interdipendenza tra cuore e cervello, come confermata dai recenti studi di fisiologia umana, ci invita a considerare tutto l’organismo umano come una meravigliosa unità e ad averne una visione meno settoriale, meccanicistica. Il cuore dunque non è semplicemente una pompa che spinge il sangue nelle arterie per portare ossigeno e sostanze nutritizie a tutti i tessuti, anche i più lontani. Si pensi al sistema nervoso che, ricevuti impulsi stressanti dal cuore, direttamente ed attraverso il sistema endocrino invia segnali a tutti gli altri apparati (cuore, circolazione, muscoli, apparato digerente ecc.) per difendere l’integrità dell’intero organismo.
Da uno studio dei ricercatori dell’Università di Boston (Usa) pubblicato su Circulation, una delle riviste ufficiali dell’American Heart Association arriva un’altra scoperta: un allenamento per mantenere il cuoregiovane può rallentare anche l’invecchiamentocerebrale: la salute del cuore e del cervello vanno di pari passo, e un’insufficienza cardiaca potrebbe ripercuotersi anche sul benessere cerebrale, fino a portare alla demenza.
Mantenere il cuore in forma, quindi, potrebbe rallentare l’invecchiamento del cervello.
Mantenere il cuore in forma, quindi, potrebbe rallentare l’invecchiamento del cervello.
Quello che abbiamo illustrato ci invita perciò a rivalutare la funzione del cuore. Non per nulla la Bibbia pone nel cuore la sede profonda dell’intelligenza e della volontà.