Le parole dei folli
Gli inquieti di questo romanzo abitano nella casa delle farfalle, una struttura psichiatrica per persone con disagio mentale. Il libro nasce da una straordinaria esperienza dell’autore.
Redaelli ha frequentato per dieci anni le “farfalle”, uomini e donne emarginati dalla società per via della loro mente confusa. Si è dedicato a scrivere i pensieri che questa umanità ferita gli donava avendo riconosciuto in lui un amico.
Poi, con queste voci nel cuore, ha inventato una storia e le parole dei folli escono dalla bocca dei suoi personaggi per dare respiro agli esclusi: «I geni della prima classe non li scopre nessuno […] Vivono sepolti, serbano verità inaudite, impossibili da professare: vere e proprie rivoluzioni disattese.».
Beati gli inquieti è un gioiello raro, un romanzo che intercetta la traiettoria della speranza.