Le otto regole per (cercare di) prevenire i tumori
Stando ai dati emersi dalla pubblicazione "I numeri del cancro in Italia 2013" dell'Associazione italiana di oncologia medica e dell'Associazione italiana registri tumori, si stima che nel corso della vita un uomo su due e una donna su tre si ammaleranno di tumore. Solo in Italia l'anno scorso sono state 366 mila le nuove diagnosi di tumore (esclusi i carcinomi della cute), di cui circa 200 mila (il 55 per cento) fra gli uomini e 166 mila (il 45 per cento) fra le donne. In media, un uomo su tre e una donna su sei muoiono per una neoplasia. Considerando l’intera popolazione, ed escludendo i carcinomi della cute, i tumori in assoluto più frequenti sono quelli del colon-retto e della mammella (14 per cento), della prostata e del polmone (11 per cento).
Di quello che appare molto simile ad un bollettino di guerra si è discusso, nei giorni scorsi, alla Camera, in occasione del convegno sul “caso Italia” promosso dalla Fondazione “Insieme contro il Cancro”, dal quale è emerso che la spesa dello Stato per la prevenzione è minore di quella degli altri Paesi europei. Ci si ammala sempre di più e anche se le cure hanno allungato i tempi di sopravvivenza (mediamente 5 anni dalla diagnosi, tranne nel caso di tumore allo stomaco, più aggressivo e letale), si fa ancora troppo poco per evitare queste patologie.
Un buon 30 per cento dei tumori (quelli legati agli stili di vita, dunque al colon-retto, allo stomaco, alla prostata, al seno, ai polmoni e alla pelle), infatti, secondo gli esperti, potrebbe essere evitato. Come? Seguendo le seguenti otto regole:
1) Non fumare. Il 25-30 per cento delle neoplasie è legato al consumo di tabacco. Si calcola che i fumatori muoiano in media otto anni prima rispetto a chi non fuma. Anche il fumo passivo è pericoloso ed è ritenuto corresponsabile di un aumentato rischio di tumori broncopolmonari e di disturbi allergici e respiratori, soprattutto nei bambini.
2) Ridurre il consumo di alcol. Il consumo di bevande alcoliche aumenta, infatti, il rischio di cancro a cavo orale, faringe, esofago e laringe. È inoltre correlato all’insorgenza di tumore del fegato e dell’intestino (in entrambi i sessi) e della mammella femminile. L’assunzione è sconsigliata prima dei 15 anni, perché l'organismo non è in grado di digerirlo in maniera efficace.
3) Seguire la dieta mediterranea. È dimostrato che un maggior apporto di frutta e verdura, specie se crude, eserciti un forte effetto protettivo su numerose forme tumorali, in particolare a carico degli apparati digerente e respiratorio. L’azione positiva è legata all’alto contenuto di fibre (che favorisce la maggior motilità intestinale e impedisce l’assorbimento di eventuali sostanze cancerogene) e all’elevata presenza di agenti antitumorali, come le vitamine antiossidanti. Nei luoghi in cui si segue la dieta mediterranea, povera di grassi animali e carne, ricca invece di pesce, olio di oliva, verdura, frutta, fibre e cereali, si ha una minore frequenza di neoplasie degli apparati respiratorio e digerente. Gli esperti consigliano di consumare con regolarità pane, pasta, riso e altri cereali e di aumentare il consumo giornaliero di ortaggi, legumi e frutta fresca.
4) Controllare il peso. L’obesità e l’elevata assunzione di grassi costituiscono importanti fattori di rischio. È dimostrato che persone con un sovrappeso uguale o superiore al 40 per cento del peso raccomandato presentano tassi più elevati di mortalità per cancro a colon-retto, prostata, utero, cistifellea e mammella. Se si riducono i grassi di origine animale cala anche il rischio di tumori e malattie cardiovascolari.
5) Fare esercizio fisico. Lo sport riduce in modo notevole le possibilità di sviluppare un cancro. Invece, i sedentari hanno una probabilità di ammalarsi superiore del 20-40 per cento.
6) No alle lampade solari e attenzione a nei e noduli. Le lampade abbronzanti sono considerate cancerogene come le sigarette. Un’esposizione prima dei 35 anni, incrementa del 75 per cento il rischio di sviluppare melanoma. La presenza di nei è inoltre indice di una maggiore predisposizione allo sviluppo di neoplasie della pelle. Vanno quindi tenuti sotto controllo, seguendo la regola dell’ABCDE:
A – asimmetrie, quando un neo presenta una metà diversa dall’altra.
B – bordi, più a rischio quelli irregolari.
C – colore, se cambia, si sfuma o “sbiadisce”.
D – dimensioni, se il diametro è maggiore di 6 mm.
E – evoluzione, nell’arco di poco tempo sia in dimensioni, sia se diventa in rilievo.
7) Proteggersi dalle malattie sessualmente trasmissibili (Mst): il 15-20 per cento dei tumori deriva da infezioni che possono essere prevenute. Alcune fra queste, come l’epatite o il papilloma virus, possono venire trasmesse attraverso i rapporti sessuali.
8) No alle sostanze dopanti. Gli steroidi anabolizzanti comportano un aumento del rischio di tumore, in particolare a fegato, prostata e reni. Le probabilità di ammalarsi aumentano con gli anni, soprattutto in chi li ha assunti per molto tempo. Il GH/IGF1 (ormone della crescita) può causare cancro a mammella, colon, prostata, linfoma e le eritropoietine (EPO) disordini ematologici (del sangue).