Le novità sul Sinodo della famiglia

Metodo di lavoro, coinvolgimento diretto della gente, costante presenza del papa, fotografia della vita reale delle famiglie per rispondere alle sfide di oggi. Nostra intervista al cardinale Lorenzo Baldisseri, segretario generale del Sinodo dei Vescovi
Una famiglia in California

Lorenzo Baldisseri è il cardinale che  ha coordinato la sintesi dei rapporti sui questionari relativi alla famiglia inviati alle diocesi e che giunti a Roma ha trovato espressione in delle linee guida per il prossimo Sinodo dei vescovi, di cui lui stesso è segretario. Lo abbiamo incontrato per un'intervista, già parzialmente pubblicata sul n.18 della rivista Città Nuova. Ve la proponiamo in versione integrale.

Che metodo di lavoro è stato usato per preparare il Sinodo per la famiglia?

«Penso che ci siano state varie novità. Intanto credo sia stata un’esperienza peculiare di sinodalità e di comunione, con un coinvolgimento diretto del papa. «Io sarò presente» ‒ ci aveva detto, e così ha fatto partecipando a tutte le riunioni del consiglio di segreteria. Abbiamo avuto l’opportunità di lavorare insieme e le fondamenta del Documento preparatorio sono state gettate nella prima riunione. Il fatto nuovo è che il Documento preparatorio è stato redatto in poco tempo con tante domande sulla vita reale delle famiglie. Inoltre doveva arrivare nella mani di tutti».

E le risposte sono state numerose?

«La quasi totalità delle Chiese orientali, il 90 per cento delle conferenze episcopali, il 65 per cento dei dicasteri vaticani hanno risposto. Si poteva, altra novità, rispondere direttamente e sono arrivate 800 risposte da singoli, gruppi, associazioni anche di altre chiese cristiane e di organismi non cattolici che hanno a cuore la famiglia. Sulla base delle risposte è nato l’ Instrumentum Laboris che è stato discusso, e non era mai successo, con la presenza del papa. È un documento non astratto, concreto, che fotografa la realtà».

Nel libro Francesco tra i lupi del vaticanista Marco Politi si dice che alcune conferenze episcopali non hanno gradito questo modo molto diretto di formulare le domande e ci sono state resistenze e omissioni nel farlo circolare…

«Sono piccole cose, nell’insieme insignificanti. Anche in Italia mi risulta che la maggioranza dei vescovi abbia lavorato in modo corretto. Ci sono state limitazioni, per esempio, alcuni hanno fatto una sintesi che è sempre riduttiva. Abbiamo, però, potuto compensare e avere una oggettività dal fatto che abbiamo ricevuto molte risposte direttamente. Abbiamo potuto vedere la realtà e saputo leggere anche tra le righe».

Emerge dalle risposte una distanza sempre crescente tra la dottrina della Chiesa e la vita reale della gente soprattutto nel mondo Occidentale…

«La gente si è allontanata, non tanto perché ha perso la fede, ma perché non ha trovato degli interlocutori. La chiesa è dentro questo mondo e deve essere un punto riferimento con la porta sempre aperta. Abbiamo un bisogno collettivo di vedere la bellezza del matrimonio che non è solo sacrificio e riscoprire il senso della gioia della fede che non è un dovere. Mettiamo al primo posto la misericordia, la promozione della famiglia, giochiamo all’attacco e non in difesa».

Quali sono le attese della gente per il Sinodo sulla famiglia?

«La notizia è che la Chiesa s’interessa di famiglia, delle coppie e delle persone in modo particolare di chi ha più problemi: separati, divorziati, famiglie monoparentali. Mettiamo sul tappeto i problemi di oggi. È un atteggiamento nuovo di prossimità, di misericordia, senza giudicare per curare le ferite.

Dal punto di vista mediatico si rischia di ridurre tutto alla questione della comunione ai divorziati?

«Non credo. Forse all’inizio c’è stato questo problema ma col tempo è maturata l’idea che saranno affrontate tematiche con uno spettro molto ampio».

Cosa sta più a cuore alla Chiesa?

«Si è parlato di matrimonio, missione dei laici, ma non della famiglia come tale. C’è bisogno di un nuovo approfondimento, di aggiornamento, di studio per trovare le risposte alle sfide attuali».

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