Le mostre da vedere a Roma per Natale
Alle Scuderie del Quirinale, fino al 6 gennaio 2020, Pompei e Santorini. L’Eternità in un giorno. Il titolo è appropriato perché si tratta di far rivivere l’isola di Thera, oggi nota come Santorini, sepolta da una eruzione vulcanica nel 1613 a.C. e Pompei (79 d.C.). Il confronto fra decine di reperti delle due civiltà è una occasione straordinaria per un viaggio nel tempo: oltre 300 oggetti fra statue, dipinti, vasi, rilievi, gemme e incunaboli ci presentano un mondo sepolto ma ancora vivo attraverso le opere di questi artisti ed artigiani. Il percorso antico è accompagnato da lavori di contemporanei: Turner, Palizzi, Arturo Martini, Guttuso, Andy Warhol, Burri e amici. Fra i pezzi indimenticabili gli affreschi dei “Pescatori” da Santorini, della Tarda Età del bronzo, di una modernità unica, e la Dea Venere su una quadriga trascinata da elefanti da Pompei.
Al Museo Nazionale Romano di Palazzo Altemps è la volta delle sculture di Medardo Rosso, fino al 2.2. L’artista è presente in 30 opere tra gessi, cere e bronzi. È un poeta della trasfigurazione dell’immagine (muore nel 1928) che si snoda fra i monumenti della classicità in un dialogo bellissimo fatto di sottintesi e di delicatezze nei suoi volti lieti o pensosi.
Un viaggio nel mondo di Antonio Canova, nella Roma napoleonica e postnapoleonica è una rarità. Al Museo di Roma è la volta di Canova Eterna Bellezza, fino al 1 marzo 2020. 13 sezioni, oltre 170 opere dell’artista veneto e di alcuni colleghi contemporanei nelle sale di Palazzo Braschi. Capolavori grandi e piccoli in mostra. Si passa da uno stupore all’altro, dai bozzetti nervosi ai Quaderni di viaggio, dai rilievi dei Danzatori alla meravigliosa Danzatrice con le mani ai fianchi da San Pietroburgo che ricorda i versi foscoliani, di una purezza e soavità uniche. Fino ad Amore e Psiche stanti e al Ganimede ammirati da tutta l’Europa nell’età di Beethoven, Foscolo, Goethe, insomma della bellezza.
Un altro tipo di bellezza, quella offerta dalla rassegna Bacon/Freud La Scuola di Londra fino al 23 febbraio al Chiostro del Bramante. L’arte britannica in oltre 70 anni, lo spirito londinese nelle opere di sei artisti dal 1945 al 2004 in 45 dipinti. È un mondo tragico, fragile, anche disumano ghettizzato dalla guerra e dal consumismo. Nelle opere vibra la vita senza filtri, con durezze e contorsioni per descrivere una realtà troppo spesso senza speranza. Indimenticabili alcune tele di Bacon come Study for a Portrait del 1952 e Portrait of Isabel Rawsthorne del 1966.
Tutt’altra cosa invece la mostra al Palazzo delle Esposizioni Sublimi Anatomie e La meccanica dei mostri fino al 6 gennaio. Se la prima indaga l’evoluzione dell’anatomia umana in dialogo con la ricerca artistica, la seconda esplora il grande creatore di mostri cinematografici, cioè Carlo Rambaldi. Oltre 100 lavori e materiali originali a farci rivivere E.T., King Kong, Il racconto dei racconti di Garrone, Alien. Un mondo visionario fascinoso e terrificante a seconda dei momenti, ma imperdibile.