Le mele della vicina

Per bambini da 3 a 99 anni

Da un po’ di tempo la lepre Livilla è livida d’invidia. Oggetto della sua gelosia sono le belle mele che crescono sull’albero della sua vicina, la volpe Milenia. «Quando sono acerbe, sono più verdi delle mie; quando sono mature sono più rosse delle mie, sicuramente son più sane, perché le mie sono tutte bacate!», pensa Livilla. La tentazione di assaggiare una mela della vicina e, magari, di carpirne il segreto è troppo forte.

Così, nottetempo, Livilla s’introduce nel giardino di Milenia e coglie una mela dal suo albero. Rientrata in casa, sta per affondare il coltello nella mela, quando una vocetta strilla: «Ehi, attenta a quello che fai! Non vorrai mozzarmi la testa, spero!». Da una porticina ricavata nella polpa della mela fa capolino un vermiciattolo che sventola una bandiera bianca. «Salve! Mi chiamo Anania, vengo con intenzioni pacifiche perciò, giù quel coltello, per favore». Sbalordita, la lepre posa il coltello sul tavolo, mormorando: «Non ci posso credere, non ci posso credere: un verme! Dunque anche le mele di Milenia sono bacate, sono da buttare via. E io che le invidiavo!». «Ehi, ehi, piano con queste conclusioni. Le mele di Milenia sono ottime, parola di verme. Modestamente, noi siamo degli intenditori». «Dunque, mi stai dicendo che se le mie mele son tutte abitate, vuol dire che sono buone? Pensare che io non le ho mai neanche assaggiate!». «Non conosco le tue mele, ma dalla pubblicità che ne fanno i miei colleghi, le assaggerei volentieri. Impara che l’invidia è la carie del cuore e, come la carie, lo consuma. Tu ti consumavi al pensiero che le mele della tua vicina fossero migliori delle tue e invece hai scoperto che sono come le tue.

Conclusione: mai fermarsi alle apparenze! Quante volte la vita degli altri ci appare più bella, più facile, più interessante della nostra finché non scopriamo che è come la nostra: con gioie e dolori, difficoltà e fatiche, speranze e delusioni, successi e insuccessi. Perché la vita è vita. Con il suo mistero». «Ma guarda un po’ cosa mi doveva capitare: una mela con un verme filosofo! Grazie, Anania, la tua è stata proprio una lezione salutare. Io vado ad assaggiare le mie buone mele, vuoi favorire?». «Volentieri!».

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