Le medaglie della fatica
Italia protagonista nelle prime gare dei campionati europei degli sport acquatici. Tra conferme, sorprese e un significativo riscatto.
Il lago Balaton, il più grande dell’Europa centrale situato circa 100 Km a sud ovest di Budapest, in questi ultimi giorni splende di un azzurro più vivo che mai. Il merito non è di qualche particolare effetto ottico o variazione climatica, ma delle imprese dei ragazzi e delle ragazze italiane del nuoto di fondo che, a suon di medaglie, stanno facendo ormai del nostro Paese la nazione leader di questa disciplina. Una disciplina estremamente dura, il cui livello generale è molto cresciuto negli ultimi anni, in particolare da quando, nel 2008, il nuoto di fondo è entrato a far parte del programma dei Giochi Olimpici.
La conferma dello “Squalo” – Ha cominciato, nella gara di apertura di questi campionati europei, il ventinovenne romano Valerio Cleri, secondo nella prova sui 10Km, alle spalle solo del tedesco Thomas Lurz, un “campionissimo” plurimedagliato già premiato come miglior atleta del secolo in acque libere. Da qualche anno a questa parte Valerio è sempre tra i migliori al mondo: quarto ai giochi di Pechino 2008 nella 10Km, oro lo scorso anno ai mondiali di Roma nella 25 Km, oro sui 10 Km ai mondiali disputati solo alcune settimane fa in Canada, tanto per citare alcuni dei suoi risultati più prestigiosi. La medaglia europea di Budapest è l’ennesima conferma del grande valore di questo atleta. Restiamo in attesa di vederlo ancora protagonista della gara sui 25Km.
Una tripletta memorabile – Luca Ferretti, Simone Ercoli e Simone Ruffini, un po’ a sorpresa, hanno poi conquistato tutti i tre gradini del podio nella 5Km a cronometro. Una tripletta storica, a cui neanche il più ottimista componente della rappresentativa italiana osava sperare alla vigilia. «Questi ragazzi non finiscono più di stupirmi», ha affermato quasi incredulo Massimo Giuliani, capo dello staff tecnico azzurro. Da quando nel 2006 è partito un apposito progetto della federazione italiana volto a seguire gli atleti di vertice in maniera altamente professionale, i risultati non sono mancati, come dimostrano anche le cinque medaglie conseguite ai recenti mondiali.
Il riscatto di Giorgia – L’ultima soddisfazione per i nostri colori, in ordine temporale, ce l’ha regalata invece Giorgia Consiglio, la ventenne genovese che gareggia anche in piscina (la vedremo impegnata nei prossimi giorni sui 1.500 stile libero). Per lei una medaglia d’argento nella 10Km a soli nove decimi di secondo dalla vincitrice, l’olandese Linsy Heister: una vera inezia dopo oltre due ore di gara! Ogni medaglia ha la sua bellezza ma, tra quelle conquistate sin qui dagli azzurri in questa rassegna continentale, quella ottenuta da Giorgia ha un sapore particolare. Il giorno prima, infatti, la Consiglio era stata squalificata durante la prova cronometrata sui 5Km per un “banale” errore nel passaggio di una boa mentre si stava battendo per la vittoria.
«Purtroppo ho commesso uno sbaglio, è stato giusto squalificarmi», le sue parole a caldo, a cui ha fatto però seguito un lungo pianto che esprimeva tutto il rammarico di chi già si sentiva sul podio. «Avrebbe vinto con largo margine sulle avversarie, stava nuotando ad un ritmo elevatissimo, senza quell’errore la medaglia d’oro sarebbe stata sua», è stato l’unanime commento dei tecnici della nostra nazionale, un poco preoccupati che la loro atleta potesse abbattersi e rimanere “schiacciata” dal peso dell’occasione perduta. Giorgia invece, superato un momento di comprensibile delusione, è andata oltre, concentrandosi solo sulla gara successiva dove ha ottenuto un pronto riscatto.
Cinque medaglie in soli due giorni. I ragazzi e le ragazze del fondo azzurro non hanno ancora finito di stupire. Per loro, altre tre gare in programma. E, se il buongiorno si vede dal mattino, ne vedremo ancora delle belle.