Le mamme di oggi mi sembrano più ansiose e allo stesso tempo più distratte. Diverse da quelle di una volta…

Una nonna e un nipote (non della stessa famiglia!) si confrontano su uno stesso tema per imparare gli uni dagli altri

Le mamme di oggi mi sembrano eroiche. Osservando le giovani famiglie con bimbi dell’età dei miei nipotini, mi rendo conto della fatica di essere mamme oggi. La maternità non è considerata e protetta dalla nostra società. I genitori del tempo post-crisi, forse non ancora tanto post, devono lavorare entrambi e il lavoro oggi, se ce l’hai, è totalizzante, impegnativo, te lo devi tener stretto. È di questi giorni lo stupore, segnalato dai media, per l’assunzione da parte di una azienda di una mamma al settimo mese di gravidanza. Un fatto considerato straordinario, che le dà la possibilità di vivere la sua maternità a casa, con l’assunzione in tasca. Siamo abituati a ben altri comportamenti! Le difficoltà di conciliare lavoro e maternità non mancano. Da nonna ansiosa, noto la mole di cose che le mamme devono gestire e riconosco che lo fanno anche bene. Si parla delle mamme perchè è loro la responsabilità maggiore del figli e della casa, i famosi due lavori, anche se oggi questa va condivisa con i papà, che devono essere più presenti. La diversità con le mamme di una volta sta nel fatto che oggi le mamme moderne si trovano ad affrontare ritmi incalzanti per stare al passo con tutti gli impegni. Le statistiche dicono che la donna con un figlio riesce a tenere il lavoro, con due c’è una diminuzione, con tre molte rinunciano. E c’è l’allarme per la denatalità: sarebbe ora che la famiglia venisse aiutata dallo Stato, che chi ha figli godesse di facilitazioni. Le mamme dovrebbero poter restare coi bimbi almeno fino ai due anni, ma questo contro la pressione sociale che c’è riguardo al lavoro. Crescere i cittadini di domani è un lavoro importantissimo e, se la famiglia è messa nelle condizioni di farlo serenamente, ne trarrà beneficio tutta la società.

Ovviamente non posso sapere come erano le mamme di una volta. Per me la mamma è quella mia, la mamma del XXI secolo. Tuttavia proverò lo stesso, appoggiandomi sulle storie dei miei genitori e dei miei nonni.I tempi cambiano ed è ovvio che cambino anche le madri. Anni fa i figli in una famiglia erano molti, le madri si dedicavano alla casa, i pericoli erano minori perché si viveva nelle zone vicine, c’erano poche macchine. Per questi motivi credo che i figli fossero lasciati più liberi. Oggi, con i continui miglioramenti tecnologici e la possibilità di crearsi un futuro frequentando gli studi, ogni madre concentra le forze sull’istruzione, le attività e la crescita del figlio. Questo non vuol dire che alle mamme di anni fa non interessasse il futuro del figlio, ma che adesso la società ti costringe ad essere il migliore. E ogni mamma giustamente cerca di aiutare al meglio il suo. Le mamme credo si sentano più protettive, con più responsabilità.

Addirittura i genitori sono pronti a difendere il figlio di fronte ai rimproveri degli insegnanti, mentre prima succedeva proprio il contrario. Sicuramente le mamme sono cambiate, non so se in peggio o in meglio. Credo che non ci sia nessuno in grado di dirlo, perché ogni cambiamento comporta effetti positivi e negativi, ma io non direi mai che mia mamma è ansiosa e distratta. Se qualcuno mi dice “mamma”, penso alla sua sicurezza nelle decisioni che prende per il mio bene e alla sua ferma decisione per ciò che mi riguarda.

 

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