Le Madonne di Raffaello

Presentato a Reggio Calabria il volume di Mario Dal Bello, un "incontro" per capire e vivere l'arte come strumento per elevarsi verso il Cielo
persone

“Un viaggio nell’Essenza”, così una persona tra il pubblico commentava l’incontro con il critico d’arte Mario Dal Bello, tenutosi il 13 dicembre presso la sede dell’Università per stranieri di Reggio Calabria, per la presentazione del volume su “Raffaello – Le Madonne”.

Il merito dell’autore è quello di aver commentato, attraverso le pagine del libro, le Madonne dipinte da Raffaello nel corso della sua breve esistenza. «Il volume – ha esordito Dal Bello – nasce da un’esperienza di vita, nel senso che ho voluto vedere i dipinti personalmente e non su una immagine, ciò perché un’opera d’arte deve essere “ascoltata” nel silenzio della propria anima e inoltre Raffaello bisogna coglierlo con l’anima di un bambino».

Ed è stato proprio l’elemento del silenzio che l’artista torinese Giuliano Fazzari – che ora vive a Reggio Calabria – nel commentare il volume di Dal Bello ha voluto sottolineare. «Sfogliando il libro – ha detto – si crea una intimità con la Madonna e cresce la voglia di farsi abbracciare da Lei, da quel dipinto».

Dal Bello si è poi avvalso della proiezione delle immagini dei dipinti. Per ogni quadro è stata presentata la storia, la committenza e l’inquadramento del contesto storico-artistico, senza mai dimenticare l’umanità che queste figure femminili, soprattutto in Raffaello, esprimono, emozionando una platea abbastanza numerosa, con un centinaio di presenti, e facendola entrare in dimensioni a volte dimenticate. La coinvolgente serata è stata organizzata da un gruppo di artisti di Reggio Calabria, denominato “Concetto arte”, e Giuseppe Lamanna, uno di loro, nel corso della serata ne ha spiegato la valenza: «Siamo artisti in dialogo e cerchiamo di vivere l’arte come responsabilità sociale». Tra le frasi che ne esemplificano l’esperienza ne è stata proiettata una: “l’arte non può non elevare, non può non portare in Alto, in quel cielo in cui n’è discesa”.

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