Le incertezze di una giovane coppia

In Lungs situazioni, pensieri, gesti, elucubrazioni, riflessioni, domande, crisi, paure, nevrosi, avendo come fulcro una storia d’amore lunga una vita
Lungs

C’è una coppia, un lui e una lei. Fanno la fila all’Ikea. Improvvisamente lei domanda a lui, prendendolo in contropiede, se vuole avere un bambino. Un respiro a pieni polmoni e inizia la storia. Daquesto incipit prende l’avvio Lungs – letteralmente “polmoni” – dello scrittore e regista inglese Duncan Macmillan, una piéce tutta di parola che per centodieci minuti (forse troppi) dà voce a una generazione caratterizzata dall'incertezza come modo di vita.

Un flusso ininterrotto, serrato, di parole in dialogo che plasmano situazioni, pensieri, gesti, elucubrazioni, riflessioni, domande, crisi, paure, nevrosi, avendo come fulcro una storia d’amore lunga una vita (il finale condensa velocemente maturità e vecchiaia), che non è solo personale, ma anche universale, attuale, dove è riconoscibile il conflitto tra i desideri legittimi, profondi e umani, e la realtà di un'epoca in cui i sogni sembrano un affronto sconsiderato della natura.

Perché la prima perplessità di questa coppia eticamente rigorosa, determinata a fare la scelta giusta davanti all’eventualità di avere un figlio in questo mondo instabile, di cambiamenti climatici, riguarda «l’impatto ecologico pari all’emissione di 10.000 tonnellate di Co2», ovvero l’impronta di carbonio che un bambino in più lascerebbe sul pianeta, considerando poi che, per porre rimedio a questa catastrofe ambientale, si dovrebbero «piantare all’incirca diecimila alberi».

E poi c’è da fare i conti con l’economia globale allo sfascio, l’inquinamento, i cibi adulterati.D'altra parte, il bambino potrebbe rivelarsi parte della soluzione, piuttosto che parte del problema.

Divertente, tagliente, scoppiettante, con lampi d’ingegno e umorismo, la pièce di Mcmillan (grazie al Teatro Due di Parma, produttore dello spettacolo, e lungimirante nell’investire su nuovi testi e su registi giovani) è stata felicemente trasposta sulle nostre scene dal regista Massimiliano Farau e con due bravissimi interpreti,Sara Putignano e Davide Gagliardini, encomiabili per naturalezza e dai tempi perfetti nella loro relazione empatica ricca di sfumature e umori, nella perizia di un discorso amoroso di una coppia che esprime, con leggerezza, verità che ci riguardano.

 

“Lungs” di Duncan Macmillan, regia Massimiliano Farau, traduzione Matteo Colombo, con Sara Putignano e Davide Gagliardini. Produzione Fondazione Teatro Due di Parma. A Roma, Teatro dell’Orologio.

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