Le grandi sfide europee da affrontare insieme
Ambasciatore, com’è cambiata la Germania negli ultimi 30 anni, con la caduta del Muro, e quali effetti ha avuto sull’Europa?
La caduta del Muro di Berlino ha reso possibile non solo la riunificazione della Germania, ma anche l’unificazione dell’Europa. Oggi siamo geograficamente al centro dell’Ue, con una società molto più diversa, aperta e moderna rispetto a 30 anni fa. Questo vale anche per l’Europa che è diventata un mercato unico per 500 milioni di cittadini che possono liberamente viaggiare da Helsinki a Palermo, da Varsavia a Lisbona. Nonostante i tanti progressi fatti negli ultimi tre decenni, la riunificazione è ancora un cantiere aperto, così come lo è l’Europa. In Germania ancora oggi c’è un divario, non solo economico, ma d’identità. La cosiddetta Einheit in den Köpfen (unità nella mente) resta un compito per questa e per la prossima generazione.
Come si sono sviluppati i rapporti tra Germania e Italia negli ultimi 30 anni? Come potremmo rendere migliori le nostre relazioni?
Le nostre relazioni hanno fondamenti molto solidi, siamo partner strategici in Europa, nell’industria, nella cultura. Sia l’Italia sia la Germania, due Paesi fondatori dell’Ue e campioni di esportazioni, hanno tratto vantaggio dall’unificazione e poi dall’allargamento dell’Ue, che è lungi dall’essere perfetta, ma è il luogo al mondo con le migliori condizioni di vita. Abbiamo bisogno di un’Europa forte e solidale se vogliamo difendere i nostri valori e i nostri interessi. L’Italia dev’essere protagonista in Europa.
Qual è il ruolo della Germania in Europa oggi e come potrebbe evolversi?
Per la Germania l’Europa è ragion di Stato, ci impegniamo per difenderla e portarla avanti, e lo facciamo come parte integrante di una comunità di 28 Stati membri. Dobbiamo affrontare grandi sfide – dal cambio climatico alla digitalizzazione, dai conflitti internazionali alle migrazioni. Un insegnamento tratto dalla riunificazione europea è che dobbiamo agire insieme.