Le frasi del Sinodo/2

L'universalità della Chiesa nelle parole di alcuni dei partecipanti all'incontro dei vescovi
Sinodo dei vescovi

Mi diceva  un vescovo brasiliano al Sinodo che una delle esperienze più belle che si fanno lì è l’universalità della Chiesa. Sia in senso geografico, ma soprattutto culturale, nel senso di ascoltare voci che parlano di realtà diverse, di esperienze e iniziative di vario tipo di fronte a tante sfide, addirittura come risposte alla stessa sfida.
Ne diamo un saggio. Tra l’altro, ci aiutano ad avere una visione meno pessimistica della Chiesa e ci spingono ad uscire dalle geremiadi con cui rivestiamo la nostra inerzia e mancanza di coraggio, per rimboccarci le maniche (con Gesù).

«Come sarà la Chiesa sacramento di Cristo nel mondo per una nuova evangelizzazione in atto e in verità?
1. Una Chiesa che tocca il cuore
2. Una Chiesa semplice
3. Una Chiesa ospitale
4. Una Chiesa orante
5. Una Chiesa gioiosa».
(Mons. Olivier Schmitthaeusler, Phnom-Penh, Cambogia)

«Nonostante il fondamentalismo religioso rappresenti una sfida per la nostra fede cattolica in Pakistan, noi nella Chiesa, grazie al dialogo interreligioso, invitiamo gli studiosi islamici, la società civile e altre minoranze religiose a impegnarsi a costruire una società armoniosa in cui tutti i pakistani possano vivere i valori religiosi comuni che professiamo insieme, quali la giustizia, la pace, il rispetto per l’ambiente, il buon governo, amandoci e sostenendoci a vicenda».
(Mons. Sebastian Francis Shaw, Lahore Pakistan)

«Per trattare con i media moderni, apprezzo la politica adottata dalla Chiesa in Inghilterra prima della visita papale, quando ha attentamente selezionato e formato giovani intelligenti per difendere e spiegare la propria fede. Un’attraente e giovane dottoressa è molto più efficace nei media che propongono questioni mediche rispetto a un anziano vescovo celibe».
(Mons. William Slattery, arcivescovo di Pretoria, Sud Africa)

«Nell’uomo vi è un intimo desiderio di significato, che nel mondo moderno non è morto, ma è stato sovrastato e coperto, e tuttavia continua a ripresentarsi. La nuova evangelizzazione significa quindi aiutare le persone a portare alla luce questi rivoli di fede, accompagnarle nel loro cammino e aiutarle a scoprire le tracce di Dio nella vita quotidiana. Occorre cercare insieme la “veritas semper maior” (la verità sempre maggiore). E in questa ricerca comune bisogna anzitutto far sperimentare alle persone, attraverso il nostro comportamento, l’amore gratuito di Dio per ogni singolo uomo».
(Mons. Robert Zollitsch, arcivescovo di Freiburg im Breisgau, Germania)
 
«Reverendissimi ed Eccellentissimi Padri della XIII Assemblea del Sinodo, mi congratulo con voi, che potete partecipare al Sinodo e rendere omaggio al Sepolcro di San Pietro. Mi duole moltissimo che non possiate udire alcuna voce della Chiesa Cinese. (…) La nostra Chiesa in Cina, in particolare i laici, ha sempre custodito finora la pietà, la fedeltà, la sincerità e la devozione dei primi cristiani, pur avendo sopportato cinquanta anni di persecuzioni. Desidero aggiungere che prego intensamente e costantemente Dio Onnipotente affinché la nostra pietà, la nostra fedeltà, la nostra sincerità e la nostra devozione possano risanare la tiepidezza, l’infedeltà e la secolarizzazione che sono sorte all’estero da un'apertura e una libertà senza freni. (…) È come ha detto il grande filosofo cinese LaoTse: “Come la calamità genera la prosperità, così nella mollezza si nasconde la calamità”».
(Dal messaggio di mons. Lucas Ly Jingfeng, vescovo di Fengxiang Cina)

Leggi anche Le frasi del Sinodo/1.




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