Le famiglie di origine e la coppia

Come si costruisce il senso di appartenenza in una coppia e cosa lo può minacciare? In che modo la famiglia d’origine può supportare o ostacolare la sua formazione?

Una coppia soprattutto al suo inizio, ma non solo, necessita di tempo per organizzare consapevolmente i propri confini spazio-relazionali. È un processo che si avvia già nel tempo del fidanzamento, quando i due fidanzati cominciamo ad alternare momenti gruppali e momenti più privati. Durante queste fasi la coppia metacomunica agli altri il suo bisogno di intimità. Si mette in pratica una nuova gestione dei rapporti con gli altri per conoscersi meglio.

Quando poi la coppia decide di sposarsi o di convivere si trova d’innanzi nuovi obiettivi e nuovi processi. Entrambi i coniugi faranno un lungo percorso per continuare a conoscersi e scoprirsi, raccontarsi e ri-raccontarsi. È il tempo in cui i due affineranno la capacità di intendersi e di sostenersi nelle scelte. È il periodo in cui è bene tenere lontano le possibili ingerenze sia dirette sia indirette, che potrebbero ostacolare la creazione di quel nuovo senso di appartenenza così indispensabile da allora in avanti.

Allorquando questo processo di nuova ridefinizione dei confini coinvolge le famiglie d’origine, le reazioni possono essere le più disparate:

  1. ci sono famiglie in cui il legame tra genitori e figli è molto forte ed al contempo anche aperto alle esigenze dei singoli. In questo caso la comunicazione libera ed autentica agevola la possibilità che si possano far notare eventuali indiscrezioni.
  2. Ci sono famiglie in cui si ha un rapporto di tipo “invischiato”. Il legame apparentemente è forte ma risente di alcune forme di manipolazione inconsapevole al fine di ottenere quelli che vengono chiamati “vantaggi secondari”. In queste situazioni ciascuno riesce a vedere il proprio punto di vista mentre è difficile osservare quello dell’altro o vedere la situazione nel suo complesso. Un esempio è la madre che teme di perdere il rapporto privilegiato con il figlio che si sposa, il quale da sempre si è fatto carico dei suoi bisogni emotivi ed ha sempre aiutato la famiglia sotto tutti gli aspetti.
  3. Ci sono famiglie con un sistema chiuso, dove il rispetto per le figure anziane è dovuto. In questo caso gli aspetti matriarcali o patriarcali del contesto sociale di riferimento giocano un ruolo importante. La libertà di scelta è condizionata da uno stato preordinato delle cose. Ciò che si deve fare è già risaputo. Ogni volontà differente causa conflitti e rotture dei legami.

Vi sono alcuni ambiti in cui la gestione dei confini personali è ancor più delicata che in altri. Sono quegli ambiti che oltre a minacciare la costruzione di una intimità ed unitarietà di coppia possono ferire la sensibilità o l’immagine personale di uno dei due coniugi o della coppia stessa. Si esprimono con i concetti di “capacità, forza e potenza”, di “femminilità e mascolinità”, di “autostima e pudore”. Possono riguardare dunque la capacità economica e la possibilità di garantire una stabilità alla coppia, la virilità così come la capacità riprocreativa, la prestanza sessuale, e molto altro.

Ma che male c’è a dirsi tutto o a voler partecipare più da vicino alla vita l’uno dell’altro?” Il legame viscerale genitore-figlio trova forme sempre nuove e ben celate per continuare a mantenere saldo il cordone ombelicale, quel particolare rapporto per cui lo svincolo dalla famiglia d’origine non è del tutto concluso.

I confini personali e relazionali sono una componente molto importante per gestire se stessi e la relazione con gli altri. Essi indicano dove finisce la persona (con i suoi obiettivi, senso critico e la sua volontà) e dove inizia l’altra (che ha i suoi propri obiettivi e volontà) e forniscono indicazioni importanti su eventuali invasioni di campo, come ad esempio quando qualcuno si avvicina molto oppure viceversa rimane molto distante o ancora quando si sostituisce “al posto di” o si appoggia.

Quali sono i modi con cui i confini di una coppia possono essere invasi? Alcuni esempi: continui consigli non richiesti; proposte di aiuto costante; influenze nelle decisioni da prendere; la richiesta di esser sempre presenti nei giorni di festa; di fronte ad una spesa da fare l’intromissione che viene passata come suggerimento esplicito o indiretto di come si dovrebbe fare; se uno dei due coniugi ha un problema il genitore è il primo ad esserne informato o ne sa di più rispetto al coniuge; domande dirette sull’intimità della coppia; il genitore entra in casa della coppia senza preavviso o si presenta a suo piacimento ogni volta che vuole o fa dei lavori di adeguamento senza che siano stati approvati dalla coppia, e molte altre situazioni.

Cosa può essere utile ricordare

La coppia dovrebbe avere chiara la priorità del bisogno di intimità e decidere di salvaguardarlo. Dovrebbe essere consapevole dell’importanza e della profondità dei legami pregressi con la famiglia d’origine: non si annullano, si ridefiniscono. Se ci sono cose da far notare dovrebbe essere il figlio a parlarne per primo con i genitori, ma solo dopo essersi accordato con il coniuge.Ricordarsi che per costruire un nuovo equilibrio servirà tempo, costanza, dedizione e pazienza.

 

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