Le età dell’amore
Alcuni comportamenti tipici dei rituali d’avvicinamento all’altro possono sembrare fuori luogo ed essere perfino giudicati inopportuni se messi in atto in contesti diversi dal proprio entourage e routine o gruppo di pari. Eppure è proprio questo uscire fuori dai luoghi ordinari che a molti permette di lasciarsi andare, di non rimanere chiusi in un modo di fare sempre identico a se stesso, di scoprire meglio se stessi, i propri gusti e soprattutto i propri limiti.
Ad essere cercato è l’amore, ma esso può assumere varie forme. E soprattutto senza passare dall’esperienza dell’amore a sé diventa difficile raggiungere l’amore per l’altro.
L’amore è insieme piacere e dono, capacità di accogliere e di dare. Più elevato è il livello di maturazione personale, più capaci si diventa di vivere appieno questo movimento interno di dare e ricevere e le parole “ti amo” diventano cariche di densità e capaci di testimoniare con il comportamento ciò che si esprime a parole. Si tratta di un processo che matura nel tempo.
Sia lo sviluppo personale, che la conoscenza dell’altro e la stessa relazione amorosa procedono per tappe. L’amore nasce dal desiderio: di incontrare l’altro, di farsi conoscere e di conoscere ed è solo dopo che esso evolve in un progetto. È in forza di questo desiderio che si fanno “cose folli” di cui alcune hanno a che vedere con l’età, altre con i contesti, altre con la storia e le caratteristiche personali dei singoli. In comune c’è il brivido di osare fino ai propri confini personali.
L’incontro con l’altro ha lo speciale privilegio di permettere di conoscere meglio se stessi nel mentre che si scopre l’altro. Inoltre attraverso l’esperienza e la maturazione personale assumono minore rilevanza aspetti quali il divertimento o lo status sociale, mentre ne assumono una maggiore caratteristiche quali la capacità di dialogo e la ricerca attiva del tempo insieme.
Una differenza importante tra le diverse fasi della vita è la presenza in età adulta di una funzione interna dell’organismo detta “funzione io” che ambisce a mantenere il senso di integrità della persona e ne sovraordina, senza giudicarli, i comportamenti e le scelte.
Per svolgere tale compito la “funzione io” richiede un’attribuzione di senso ai propri comportamenti, una sorta di spiegazione necessaria ad autorizzarne l’esistenza all’interno della dimensione globale della persona. Questo processo sta alla base della autoconsapevolezza. In questa assegnazione o meno di senso si evidenziano differenze importanti nell’amore a diverse età, quando facilmente si può correre il rischio di “cadere nel ridicolo” anticipando delle tappe o cercando di rivivere quelle passate, agendo comportamenti non autentici, o dettati dal senso di insicurezza e dal bisogno di mettersi in mostra. Alcuni di questi comportamenti sono sovente utilizzati in modo temporaneo e strumentale per rompere degli schemi interni troppo rigidi.
Troppo spesso si dimentica che il fascino ha varie componenti: non solo l’aspetto fisico, ma anche la simpatia, la leggiadria, l’autenticità, la ricchezza interiore, l’attenzione all’altro ed il genuino interesse al suo mondo, e molte altre caratteristiche che permettono reciprocamente di stare bene e sentirsi a proprio agio con l’altro.
È anche questa una ricerca di piacere che per essere veramente seduttiva non dovrebbe celare inganni o tornaconti. È nell’autenticità che si è aperti all’incontro del partner affine, viceversa il partner che si può incontrare sarà quello affine alla “maschera” che si è proposta.
Altri aspetti quali il modo di divertirsi, gli interessi personali, i luoghi che si frequentano, possono avere a che vedere tanto con l’età quanto con le abitudini e con i gruppi di riferimento, ovvero il proprio contesto di vita. È importante a riguardo ascoltare i propri bisogni interni. Essi possono essere già pienamente appagati oppure essere in evoluzione e richiedere nuove decisioni, nuovi contesti e nuove frequentazioni.
Quando si riesce ad ascoltarsi così profondamente, e si è aperti sia ai piccoli e grandi cambiamenti nella propria vita e nelle proprie abitudini, sia alla valorizzazione di ciò che si ha e si è, anche l’apertura all’amore trova i suoi giusti spazi ed i suoi modi che meglio possono valorizzare l’interezza della persona, a qualunque età.
Questi processi seguono una linea di evoluzione comune nello sviluppo della maturità affettiva e generale della persona. La capacità di sintonizzarsi contemporaneamente sul proprio mondo interno e contemporaneamente non perdere di vista l’altro passa attraverso scelte personali, sincronie di tempi e di luoghi, concezione della relazione e della vita ma più di tutto l’elaborazione della propria storia.