Le droghe in Europa, per tutti dappertutto

Una nuova Agenzia europea per le droghe per monitorare e contrastarne la diffusione in Europa, dove i dati sul consumo sono preoccupanti.
(Foto Ansa, EPA/ORLANDO BARRIA)

Il consumo di droga è diffuso in tutta Europa, con un mercato che è sia resiliente sia influenzato dagli sviluppi che si verificano a livello globale. I continui problemi di salute e sicurezza presentati dalle droghe classiche così come dalle più recenti, e la crescente interazione tra di esse, creano un contesto politico impegnativo per la definizione e l’implementazione di risposte efficaci. È quanto emerge dal Rapporto sulla droga in Europa, pubblicata dalla nuova Agenzia europea per le droghe, che analizza la situazione nell’Unione europea (Ue) in Norvegia e in Turchia.

Il messaggio è chiaro: l’impatto dell’uso di droghe illecite è ormai visibile quasi ovunque nella nostra società, laddove quasi tutto ciò che ha proprietà psicoattive ha il potenziale per essere usato come droga; ciò significa che tutti, direttamente o indirettamente, possono essere colpiti dall’uso di droghe illecite e dai problemi che ne conseguono.

I problemi legati alla droga, a livello nazionale, si manifestano e aggravano altri complessi problemi politici, come quello dei senzatetto, la gestione dei disturbi psichiatrici e la criminalità giovanile, mentre in alcuni paesi si osservano maggiori livelli di violenza e corruzione causati dal mercato della droga. A livello internazionale, i problemi legati alla droga stanno aumentando in molti paesi a basso e medio reddito, minando la gestione della cosa pubblica e lo sviluppo, aggiungendosi anche alle considerevoli sfide di salute pubblica e sicurezza che molti paesi devono affrontare.

Inoltre, sempre più spesso, si osserva che quasi tutto ciò che ha proprietà psicoattive può finire sul mercato della droga, spesso etichettato in modo errato o in miscele, lasciando i consumatori potenzialmente inconsapevoli di ciò che stanno usando, aumentando i rischi per la salute e creando nuove sfide normative e di applicazione della legge.

Infine, tutti noi, in qualche modo, subiamo l’impatto degli sviluppi delle droghe e del mercato della droga, nonché dei problemi che ne derivano. Infatti, coloro che sviluppano problemi di droga poi necessitano di cure, causando una pressione sui bilanci sanitari, mentre molti giovani vulnerabili sono adescati dalle organizzazioni criminali per lo spaccio di droga, con costi sociali per le comunità che si sentono insicure o dove istituzioni o aziende sono indebolite dalla corruzione o da pratiche criminali.

Nello specifico, nell’Ue sono disponibili tantissime sostanze o farmaci, spesso con potenza o purezza elevate, mentre sul suo territorio si producono certe sostanze, quali la cannabis e le droghe sintetiche, per le quali la conoscenza dei rischi per la salute è limitata. Il consumo di nuove sostanze o la miscela di varie sostanze accresce i rischi per la salute.

Sebbene l’uso di droghe iniettabili sia diminuito in Europa negli ultimi dieci anni, questa quota è molto alta nei danni alla salute sia acuti che cronici derivanti dall’uso di sostanze. Allo stesso tempo, si riscontra una maggiore diversità di sostanze iniettate, che aumentano i rischi per la salute, poiché le persone che si iniettano droghe sono spesso a maggior rischio di danni, come contrarre infezioni trasmesse dal sangue o morire per overdose di droga, rispetto a coloro che utilizzano altre vie di somministrazione. L’uso di droghe iniettabili può anche esacerbare problemi di salute preesistenti o causare ascessi, setticemia e danni ai nervi.

Storicamente, l’eroina è stata la droga principale associata all’iniezione in Europa, ma oggi altre droghe, tra cui anfetamine, cocaina, catinoni sintetici, farmaci agonisti degli oppioidi, altri medicinali e varie nuove sostanze psicoattive, vengono rilevate nei residui di siringhe, spesso in combinazione, aumentando potenzialmente il rischio di overdose. Gli studi di monitoraggio delle siringhe, evidenziando che l’iniezione di stimolanti, in particolare, è diventata più comune tra le persone che si iniettano droghe.

Ciò è preoccupante, poiché l’iniezione di stimolanti è stata associata sia a un’iniezione più frequente sia a una serie di focolai locali di HIV segnalati in Europa nell’ultimo decennio. I focolai locali di HIV collegati all’iniezione di stimolanti continuano a essere segnalati nei dati più recenti, tra cui un focolaio a Monza, in Italia, nel 2022. Infatti, nel 2022, il numero di nuove notifiche di HIV legate al consumo di droghe per via endovenosa nell’Ue è aumentato a 968, rispetto alle 662 dell’anno precedente, tornando a un livello simile a quello osservato nel 2019. Questi dati possono anche essere spiegati con il fatto che durante la pandemia di Covid-19 venivano fatti meno controlli ma, dal confronto con il resto del mondo, sebbene l’Ue sia sulla strada giusta, la riduzione del 38% delle notifiche di HIV dal 2010 è inferiore all’obiettivo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità di una riduzione del 75%.

D’altronde, gli approcci sono fondamentali per ridurre la trasmissione dell’HIV tra le persone che si iniettano droghe, in particolare la fornitura di attrezzature sterili per l’iniezione, inclusa la distribuzione sia nelle carceri che tramite farmacie; tuttavia, l’analisi indica che la copertura e l’accesso ai programmi gratuiti di aghi e siringhe rimangono inadeguati in molti Stati membri dell’Ue.

La cannabis è la droga più comunemente usata nei paesi europei, con un consumo circa cinque volte superiore a quello della cocaina. Il consumo di cannabis è associato a una serie di problemi di salute fisica e mentale e rappresenta oltre un terzo di tutti i ricoveri segnalati per il trattamento della tossicodipendenza in Europa.

La cocaina è la seconda droga più diffusa in Europa e, sebbene vi sia una notevole eterogeneità geografica, nel complesso la cocaina è stata la sostanza più comune segnalata dai servizi di trattamento nel 2022 ed è la causa di un quinto dei decessi per overdose di droga nel 2022, spesso in associazione con altre sostanze. Inoltre, poiché l’uso di cocaina può aggravare problemi cardiovascolari sottostanti, una delle principali cause di morte in Europa, è probabile che il contributo complessivo di questa droga alla mortalità non sia sufficientemente riconosciuto.

I residui di cocaina nelle acque reflue sono aumentati anche in due terzi delle città. Sebbene l’opinione pubblica percepisca che la cocaina sia la droga come più comunemente utilizzata da persone socialmente integrate e benestanti, in realtà con l’aumentare della sua disponibilità è aumentata anche la sua distribuzione geografica e sociale e, in alcuni paesi, il suo uso aumenta tra i gruppi più emarginati. Inoltre, il fumo e l’iniezione di cocaina sono associati a maggiori problemi di insufflazione nasale e, quindi, è preoccupante che l’iniezione di cocaina e l’uso di crack siano in crescita in diversi paesi.

Volendo, per brevità, fare un accenno ad altre sostanze, la quantità di ketamina sequestrata e segnalata al sistema di allerta precoce dell’Ue è rimasta a livelli relativamente elevati di recente, la cui maggior parte proviene dall’India, dal Pakistan e dalla Cina. La ketamina può essere utilizzata da sola o in combinazione con altre sostanze, spesso la cocaina. La ketamina viene comunemente sniffata, ma può anche essere iniettata ed è stata collegata a vari danni acuti e cronici, tra cui tossicità neurologica e cardiovascolare, problemi di salute mentale e complicazioni urologiche.

La ketamina può anche essere aggiunta ad altre miscele di droghe, tra cui polveri e compresse di MDMA, aumentando potenzialmente il rischio di consumo involontario. Anche le miscele vendute come cocaina rosa possono anche contenere ketamina, presente solo in alcuni Stati membri dell’Ue, ma molto diffusa in America Latina, conosciuta anche come tucibi. Del resto, l’Europa è un importante produttore di droghe sintetiche, come l’MDMA.

A livello globale, i problemi legati alla metanfetamina sembrano essere in crescita ma nell’Ue, salvo qualche eccezione, come in Cechia, la metanfetamina è uno stimolante relativamente poco utilizzato ma alcuni segnali indicano che l’uso della metanfetamina potrebbe diffondersi in altri paesi.

Alcuni dati indicano la produzione e l’uso di catinoni sintetici, relativamente nuovi in Europa, che giungono da paesi stranieri come l’India, ma sono state rintracciate delle produzioni in Polonia.

Altre droghe, come i nitazeni, sono vendute in preparazioni che assomigliano all’eroina da strada, o eroina sintetica, e sono anche presenti in compresse vendute erroneamente come oppioidi medicinali o altri medicinali. Ci sono anche segnalazioni di miscele da fumo adulterate con nitazeni. In alcuni Stati membri dell’Ue il loro uso è in crescita, in particolare in Estonia, Lettonia, Irlanda e Francia.

Infine, la presenza di sostanze multiple nella maggior parte dei decessi per oppioidi merita maggiore attenzione. In Europa, i decessi in cui sono implicati gli oppioidi sembrano stabili, ma la percentuale di decessi nelle fasce di età più avanzata è in aumento. Le benzodiazepine, l’alcol o la cocaina, ad esempio, sono spesso segnalati insieme agli oppioidi nei dati tossicologici disponibili, ed è probabile che il consumo concomitante di queste sostanze sia un fattore importante, ma non sempre riconosciuto, nella mortalità correlata alla droga.

Il contrasto al traffico di droga è molto forte nell’Ue. Quasi il 70% dei sequestri di droga da parte delle autorità doganali avviene nei porti europei, con sequestri di grandi volumi di droga, in particolare cocaina, rilevati in container per il trasporto intermodale. Ecco che l’Ue intende rafforzare la gestione del rischio doganale e il rilevamento di droghe, supportando apparecchiature avanzate di scansione dei container e l’aumento dell’interoperabilità dei sistemi informativi doganali dell’Ue, grazie anche alla neonata Alleanza europea dei porti, un partenariato pubblico-privato, che include azioni per aumentare la resilienza dei principali centri logistici europei al traffico di droga e all’infiltrazione da parte di gruppi criminali organizzati.

È fondamentale la prevenzione dell’uso di sostanze, per fermare o ritardare l’uso di droghe psicoattive, aiutando anche coloro che hanno iniziato a usare sostanze a evitare lo sviluppo di disturbi da uso di droghe. Per questo sono stati istituiti dei registri di programmi di prevenzione, delle iniziative di formazione e lo sviluppo di standard di qualità.

Anche papa Francesco ha affrontato la questione, in occasione della Giornata mondiale contro l’abuso e il traffico illecito di droga, osservando che «una riduzione della dipendenza dalle droghe non si ottiene liberalizzandone il consumo […], come è stato proposto, o già attuato, in alcuni Paesi», perché dove c’è la liberalizzazione si consuma di più. Egli si è detto «convinto che è moralmente doveroso porre fine alla produzione e al traffico di queste sostanze pericolose» e che «questa piaga, che produce violenza e semina sofferenza e morte, esige dalla società nel suo complesso un atto di coraggio», oltre ricordare che «la produzione e il traffico di droga hanno un impatto distruttivo anche sulla nostra casa comune». Egli non dimentica che una «via prioritaria per contrastare l’abuso e il traffico di droghe è quella della prevenzione, che si fa promuovendo maggiore giustizia, educando i giovani ai valori che costruiscono la vita personale e comunitaria, accompagnando chi è in difficoltà e dando speranza nel futuro».

L’Agenzia europea per le droghe, con sede a Lisbona, dallo scorso luglio ha preso il posto dell’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze, fondato nel 1993. Tra i suoi obiettivi quello di aiutare l’Ue e i suoi Stati membri ad anticipare le sfide future legate alla droga, emettere avvisi sui nuovi rischi della droga e sulle minacce per la salute e la sicurezza, aiutare l’Ue e i suoi Stati membri a rafforzare le loro risposte al fenomeno della droga e, infine, facilitare lo scambio di conoscenze e l’apprendimento a livello europeo per politiche e interventi di contrasto alla droga.

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