Le cause dei disturbi alimentari

«Da tempo nostra figlia venticinquenne, nei momenti di stress e di disagio, ricorre al cibo per gratificarsi, si abbuffa per poi vomitare tutto perché si sente in colpa. Qual è la causa? Sembra che abbia sempre bisogno di conferme e paura del giudizio». A.B.
Alimentazione

Questo è uno dei disturbi del comportamento alimentare, che tendono a protrarsi per anni e che riconoscono tra le cause una influenza eccessiva del peso corporeo sulla stima di sé. Per la cura occorre mobilitare molte risorse e in particolare la famiglia, il luogo dove più si sviluppano i fattori protettivi, che possono promuovere nei ragazzi e nelle ragazze una maggiore fiducia in sé e negli altri e proteggerli dall’impulso di farsi del male.

Il disturbo del comportamento alimentare è infatti un modo involontario per costringersi ad essere come si vorrebbe, un perfezionismo che usa le armi dei mass media (culto dell’immagine) contro sé stessi. Tuttavia, seppure i genitori si sentono impotenti, per chi ha il disturbo è diverso avere una famiglia alle spalle che non averla. Anche quando il rifiuto del cibo si associa a un atteggiamento che pare rifiutare i rapporti familiari, il calore e la flessibilità di questi rapporti sono una grande risorsa per mantenere in piedi la speranza dei figli per il futuro.

 

Perciò l’intervento terapeutico è “integrato” sia per i figli che per i genitori. È un intervento medico e psicoterapeutico che aiuta i genitori ad assumere il punto di vista dei figli senza perdere il proprio, e aiuta i figli a prendere gradualmente coscienza dei propri veri bisogni, sintonizzandosi sia sui bisogni del corpo che su quelli della mente.

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