Le acrobazie e i virtuosismi aerei di Bolze e Messaoudi
È stato definito “l’uomo senza gravità”. E in effetti Mathurin Bolze, geniale acrobata-danzatore figura unica nel panorama di circo contemporaneo, è capace di contraddire, almeno apparentemente, ogni logica fisica sulla presenza di un corpo nello spazio. A ispirare lo spettacolo “Fenêtres”è stato il racconto “Il barone rampante”di Italo Calvino e in particolare la decisione del protagonista, Cosimo, di trasferirsi in una capanna su un albero. Questa scelta insolita diventa la regola del gioco di Bachir, che in arabo significa «il veggente, colui che porta buone notizie», personaggio che vive in un cubo dotato di finestre dove inventa una vita con una gravità completamente diversa da quella che ci suggeriscono l’esperienza e il buon senso. Il pavimento rimbalza perché è un trampolino elastico, la casa traballa e oscilla, dondola e bascula, c’è un piano verticale su cui arrampicarsi, una lampada da terra che guarda verso l’interno: niente si trova al suo posto, tutto è scombinato per una quotidianità tutta da reinventare, senza appigli consueti. Lo spazio diventa luogo onirico, ponte fra mobilità e immobilità, dove tutto succede ma niente accade. Tutte le regole sono sospese, inedite, nuove, e da lassù si può anche sperimentare la libertà e provare pietà per noi umani così radicati nella terra e ancorati a ciò che conosciamo.
Uno tra i primi lavori della compagnia Les mains les pieds et la tête aussi, “Fenêtres” è stato ora ripreso con un nuovo interprete: Karim Messaoudi al quale Bolze ha trasmesso i segreti di questo spaccato di vita a tre dimensioni, in cui nulla è piatto ma il volume è protagonista. Si tratta di un nuovo Bachir, tutto da scoprire: il Bachir esploratore lunare, il nostalgico del mare, il Bachir in gabbia o l’astronauta di interni. Le acrobazie, i salti e i virtuosismi sono perfettamente integrati nella vicenda che seduce intimamente con il suo linguaggio pieno di bellezza, grazia, magia in un viaggio sospeso fra poesia e umorismo. E si rimane rapiti dall’invenzione e dall’abilità, dalla leggerezza e dalla possibilità di vedere il mondo da una nuova prospettiva.
“Fenêtres” di Mathurin Bolze,con Karim Messaoudi, scenografia Goury, luci Christian Dubet, creazione suoni Jérôme Fèvre. A Torino, Fonderie Limone Moncalieri, per il festival Torinodanza 2016, il 10 e 11/9. Spettacolo in collaborazione con “La Francia in Scena” e “MITO SettembreMusica”.“Barons Perchés”dal 15 al 18/9.