Lavoro domestico, le novità dal primo ottobre
Dal 1° ottobre 2020 le famiglie che hanno alle dipendenze una baby sitter per bambini al di sotto dei sei anni o un collaboratore per due o più anziani non autosufficienti devono corrispondere una ulteriore indennità pari, rispettivamente, a 115,76 euro e a 100,00 euro.
Mentre chi necessita anche di un’assistenza notturna o di una sostituzione del badante abituale potrà avvalersi del più favorevole versamento dei contributi all’Inps calcolato su un orario convenzionale pari a 8 ore giornaliere per le discontinue prestazioni notturne (art. 10, Ccnl) e a 5 ore giornaliere per prestazioni esclusivamente di attesa (art. 11, Ccnl). Un risparmio per le famiglie nel primo caso di 24 ore alla settimana equivalenti a 1.300 euro l’anno; nel secondo caso di 36 ore alla settimana (circa 1.950 euro l’anno) secondo quanto sostenuto dall’Associazione dei datori di lavoro domestico Assindatcolf.
Queste alcune delle novità del contratto collettivo nazionale di lavoro dell’8 settembre 2020 siglato da Assindatcolf applicabile a quasi 850 mila lavoratori domestici che attendevano il rinnovo dal 2016.
«Complessivamente, riteniamo che con il nuovo Contratto collettivo del lavoro domestico si sia riusciti a trovare un buon compromesso tra la tutela dei diritti dei lavoratori della categoria e quelli delle famiglie. Un punto di partenza sul quale urge avviare a livello istituzionale un dibattito più ampio sul welfare italiano. Restiamo, infatti, convinti che anche lo Stato, a fronte della crescente domanda di assistenza e del progressivo arretramento del welfare pubblico constatato negli ultimi anni, debba fare la sua parte, riformando il sistema degli aiuti ed ampliando le agevolazioni fiscali attualmente concesse ai datori di lavoro domestico. Solo in questo modo il comparto potrà fare quel salto di qualità che merita e che è già realtà nei numeri» – così Alessandro Lupi Vice presidente Assindatcolf (Bollettino Adapt n. 33/2020)
Per quanto riguarda l’inquadramento dei lavoratori domestici, il nuovo accordo prevede che colf, badanti e baby sitter siano denominati “assistenti familiari”, uniformando così la terminologia a quella utilizzata nella norma tecnica UNI 11766/2019 del dicembre 2019.
In particolare, la baby sitter sarà inquadrata al livello BS: un unico livello che comprende i precedenti AS (baby sitter con mansioni occasionali e/o saltuarie) e CS (baby sitter per bambini sotto ai 3 anni).
Inoltre è stata introdotta la figura dell’educatore formato, un lavoratore dipendente della famiglia, inquadrato nel profilo D Super che si occupa dell’inserimento o il reinserimento di persone affette da disabilità psichica oppure da disturbi dell’apprendimento o relazionali.
Al fine di incentivare e valorizzare la formazione degli assistenti familiari, da un lato è aumentato il monte ore di permessi retribuiti per seguire i corsi organizzati da Ebincolf; dall’altro, è previsto un aumento retributivo di 8 o 10 euro (dall’1.10.2021) per i lavoratori in possesso della cd. patente di qualità (una certificazione delle competenze introdotta dalla norma tecnica Uni 11766/2019)
L’aumento dei contributi di assistenza contrattuale (da 0,03 euro per ciascuna ora lavorata a 0,06 euro è bilanciato da un migliorato piano di assistenza sanitaria integrativa e, a tendere, dal finanziamento di una forma di welfare a favore delle famiglie datrici di lavoro mediante prodotti di long terme care (LTC) o similari.
Per tutti i lavoratori domestici i nuovi minimi retributivi, in media 12 euro in più per 13 mensilità calcolati sul livello BS, aumenteranno a decorrere dal 1° gennaio 2021 in linea con l’inflazione, cioè il recupero della perdita del valore di acquisto della retribuzione.