Lavori in corso
Un’altra parabola civile messa in scena da Ninni Bruschetta, regista e attore, sempre attento a un teatro “necessario”. Argomenti scottanti anche in “Lavori in corso”, che, con l’eco del terremoto di Messina, ha come fulcro tematico il ponte irrealizzato sullo stretto.
Il testo di Claudio Fava non si addentra in letture dietrologiche che attengono alla progettazione tecnica e politica dell'opera, ma sceglie di mostrare l'ombra di questo ponte, che si allunga inesorabile sulla tragedia dei popoli del Sud. La regia snella di Bruschetta ne fa un apologo rivelando intrecci mafiosi, propaganda politica, sfruttamento, imbrogli e malaffare; e snocciolando documentate cifre da capogiro. Include storie omertose, memorie dimenticate di omicidi reali che colpiscono allo stomaco (don Puglisi, un innocente ragazzino freddato), di sciagure insabbiate (il deragliamento del treno a Rometta con relativi morti e, prima ancora, di una littorina con otto vittime maghrebine).
Su una pedana con scale rialzate, salgono e scendono un ministro ipotetico, un extracomunitario, un pensionato giovane, un operaio. I loro dialoghi si intrecciano, collimano, si urtano, si tramutano in sketch, in incubi, sogni e ricordi; e in un blues che cederà alla malia di un canto nordafricano. Una tragicommedia che denuncia divertendo. Solo così evita la retorica su tematiche scomode, ci fa sorridere e, contemporaneamente, lascia l’amaro in bocca per l’inganno perpetrato alla verità. Che, attraverso il racconto circoscritto di una certa Sicilia, pone questioni universali. Encomiabili Maurizio Marchetti, David Coco, Antonio Alveario, Faisal Taher, Tony Canto.
Roma, Teatro della Cometa, fino al 27 maggio.