Laudato si’, confronto al Villaggio per la Terra
L’enciclica di papa Francesco Laudato si’ ha segnato un momento di svolta epocale nel dibattito attorno ai temi dell’ambiente e della salvaguardia della famiglia umana, così come della gestione complessiva del pianeta nell’epoca della globalizzazione. Fin dalla sua uscita, ha suscitato interesse e dibattito ben al di là del contesto cattolico e creato punti di contatto tra ambiti apparentemente molto lontani tra loro: il mondo laico, quello scientifico, i contesti di fedi diverse, hanno trovato nel documento papale un riferimento politico, oltre la dimensione eminentemente pastorale ed ecclesiale.
Si legge nella Laudato si’ (144): «La visione consumistica dell’essere umano, favorita dagli ingranaggi dell’attuale economia globalizzata, tende a rendere omogenee le culture e a indebolire l’immensa varietà culturale, che è un tesoro dell’umanità». Le culture rischiano di estinguersi sotto la pressione di un paradigma tecnocratico. Con esse, il pianeta scivola sempre più verso il pericolo dell’autodistruzione. La salvaguardia del creato, per papa Bergoglio, è anche protezione delle culture che hanno fin qui preservato il creato e che possono continuare a farlo solo se si incontrano, costituiscono un fronte unito verso l’obiettivo della salvaguardia del pianeta e la piena realizzazione della persona.
Come hanno vissuto la pacifica rivoluzione della Laudato si’ le diverse culture, anche quelle meno influenzate da un contesto cristiano? E quelle più vicine alla tradizione cattolica? Quale cambiamento sta portando nelle coscienze dei singoli e delle comunità civili e religiose questo documento?
Una prima risposta a queste domande proveranno a fornirla tre intellettuali di culture diverse in occasione dell’incontro organizzato da Earth Day Italia, il Gruppo Editoriale Città Nuova, in collaborazione con Il Cortile dei Gentili, nella Cornice del Villaggio per la Terra, il prossimo 25 aprile: Moni Ovadia, Brunetto Salvarani e Izzeddin Elzir.
Moni Ovadia, attore, drammaturgo, scrittore e cantante italiano di origine bulgare, di ascendenza ebraico-sefardita, ha dedicato molta attenzione al recupero e alla rielaborazione del patrimonio artistico, letterario, religioso e musicale degli ebrei dell’Europa centrale e orientale.
Brunetto Salvarani è teologo, saggista e critico letterario. Docente di Teologia della Missione e del Dialogo presso la Facoltà Teologica dell’Emilia Romagna.
Izzeddin Elzir, di origini palestinesi, è imam di Firenze e presidente dell’Ucoii, la più grande organizzazione musulmana d’Italia.
Coordinati dalla giornalista Rai Francesca Fialdini, conduttrice di La vita in diretta di Rai1, i tre intellettuali, interrogati dall’enciclica e sollecitati dai rischi dello sfruttamento insensato dell’ambiente e della crescita della “cultura dello scarto” che il mondo intero sta correndo, offriranno il proprio contributo nel corso del dibattito “Laudato si’: Le culture si interrogano”. A partire dalle proprie tradizioni e filosofie, andranno alla ricerca di un’alleanza che scuota le coscienze e chiami ad una azione personale e collettiva di protezione del pianeta.
«Ci uniamo – recita in un altro passaggio la Laudato si’ – per farci carico di questa casa che ci è stata affidata (…). Che le nostre lotte e la nostra preoccupazione per questo pianeta non ci tolgano la gioia della speranza». Ovadia, Salvarani ed Elzir, nel corso del dialogo pubblico al Villaggio della Terra il 25 aprile, cercheranno di trovare le ragioni comuni di tale speranza.
Nel corso dell’incontro interverrà Padre Laurent Mazas, direttore esecutivo del Pontificio consiglio della cultura, che porterà i saluti del cardinale Gianfranco Ravasi.