Laudate Deum, tre domande a Pasini
Dopo aver letto l’esortazione del papa Laudate Deum, come scienziato lei è più ottimista o pessimista, e perché?
Sicuramente più ottimista perché capisco che il papa e tanti di noi pensano che il multilateralismo possa veramente crescere dal basso, con la presa di coscienza di tanti e la spinta verso la sfera politica, economica e negoziale. In questo il papa dà tanta forza alle singole persone.
Se l’aspettava così, l’esortazione? Quale è la cosa che l’ha più colpita?
Come scienziato del clima, mi ha colpito sia il rigore scientifico che quel modo tutto suo che ha papa Francesco di situare un problema scientifico, appunto, nel mondo delle interrelazioni tra uomo e uomo, e uomo e natura, che è molto in sintonia con il sentire di ogni scienziato della complessità. Torna fortemente il concetto di “ecologia integrale” che, unico, può condurre a risultati per il bene dell’umanità e della nostra casa comune.
Scienziati e persone religiose possono fare una battaglia comune per l’ambiente… e come?
Assolutamente sì, nell’ambito dello studio di relazioni, appunto, che siano più armoniose ed eque. Se la dinamica umana non saprà armonizzarsi con quella naturale saremo noi ad avere la peggio. Nessuno si salva da solo: siamo tutti collegati, uomini e natura.
Per approfondire leggi anche:
Laudate Deum, il testo integrale della nuova esortazione apostolica del papa
Come i cambiamenti climatici influenzano le nostre vite, intervista a Pasini
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