L’attesa del Natale
Da quando sono apparse le prime luci e i primi addobbi di Natale, i miei figli non fanno che aspettare i regali. Sanno infatti che arriveranno, come ogni anno, in abbondanza, da parenti vari. Come fare perché non pensino solo a quelli? Vorrei che il nostro Natale non diventasse la festa del consumismo, e che potessimo vivere bene l’attesa…. Lidia – Milano Non mi preoccuperei se i bambini aspettano l’arrivo dei regali, perché è molto normale, semmai puoi cercare di coinvolgerli di più nella preparazione al Natale. Non è difficile, visto che essa esercita in loro un grande fascino, pari se non maggiore a quello della festa. Si divertono un mondo a costruire pezzettino per pezzettino il presepe casalingo, intrecciando la loro fantasia con quella tanto cara di mamma e papà, oppure un calendario dell’Avvento, e tante altre cose: tutto per i bambini è motivo di entusiasmo e di crescita, se lo viviamo con loro. Ti riporto un episodio accaduto ad un’amica: Era pomeriggio tardi – mi raccontava -, faceva parecchio freddo e dovevamo ancora andare alla messa. Non avevo coraggio di dirlo a Camilla… Nostra figlia ha 7 anni, e le costa venire a messa con noi, di sera. Allora le abbiamo detto: Sai, oggi è il primo giorno di Avvento, perché non portiamo un regalino a Gesù?. Questa idea, le è piaciuta molto. È corsa subito in cameretta, per cercare un gioco da maschietto, ed è tornata con una macchinina. È un dono per Gesù, per il primo giorno di Avvento – ha detto al sacerdote, offrendogli il gioco. Nel dare inizio alla messa, il parroco, l’ha posta sull’altare. Poi, alla predica, ha raccontato l’episodio che l’aveva colpito molto.Ciascuno può fare altrettanto – ha detto -. Come? Ogni cosa che diamo con amore al prossimo, la diamo a Gesù. Così dicendo, ha offerto l’oggetto ad un bambino seduto in prima fila. Nostra figlia è tornata a casa felice: il suo gesto era stato valorizzato, ed ha ricevuto in cambio molto di più di ciò che aveva dato. Oltre a vivere ed educare al valore della generosità è importante anche educare a quello dell’attesa. La tendenza di accelerare il naturale fluire del tempo, per cui dai primi di novembre giravano già gli spot televisivi e i centri commerciali erano pronti per milioni di regali, rischia di farci arrivare a fine dicembre nella routine, e trasformare il giorno della festa in uno ordinario. In generale, chi conosce più il valore dell’attesa, se è sempre tutto pronto sul banco del supermercato, se il tempo manca e siamo sempre tutti di fretta?… Tutt’al più l’attesa ci ricorda il tempo perso nel traffico o nella sala del dottore! Invece, la capacità di saper aspettare rende anche più gioioso il dono. Tornando alla tua domanda, per prepararsi al Natale, è indispensabile fermare la corsa. Così facendo, come diceva Goëthe, non solo si ha sempre tempo a sufficienza, se lo si usa bene, ma si riesce ad aprire il cuore agli altri: i bambini impareranno, guardando noi.