Latte. Si ricomincia da 80
Si parte da 80 centesimi al litro. È questa la cifra che i pastori chiederanno domani al tavolo di filiera convocato a Roma con produttori del latte, industriali e organizzazioni di categoria.
Dopo l’assemblea di ieri a Tramatza i pastori hanno elaborato un documento di 12 punti che fissa immediatamente il prezzo del latte a 80 centesimi per arrivare, con una serie di griglie e di garanzie ad un 1 euro a fine della stagione.
Tra i punti del documento la massima trasparenza nei dati di produzione delle diverse tipologie di formaggio utilizzati per la determinazione del prezzo minimo del latte, la creazione di un sistema di livello produttivo da assegnare ad ogni azienda agricola produttrice di latte ovino, per la produzione delle Denominazioni di origine protetta (Dop), la definizione di una griglia di retribuzione minima del latte in correlazione alla quotazione mercantile dei prodotti lattiero caseari in generale e di tutte le Dop in particolare, sulla base delle quotazioni della Camera di commercio.
Uno dei punti discussi che ha trovato l’unanimità è la richiesta di dimissioni volontarie ed irrevocabili di tutti i membri del consiglio di amministrazione del Consorzio di tutela del Fiore Sardo Dop, da depositare in Prefettura contestualmente alla firma dell’accordo.
Richiesta prontamente accettata perché ieri Salvatore Palitta, presidente del Consorzio di tutela del pecorino romano, ha lasciato l’incarico anzi tempo: il suo mandato scadeva il 22 febbraio.
Tra i punti che hanno ricevuto maggiori consensi una distribuzione più equa dei profitti all’interno della filiera dei prodotti lattiero caseari. Un obiettivo da raggiungere, hanno spiegato gli allevatori, facendo firmare agli industriali della trasformazione all’atto della vendita del formaggio, clausole nelle quali venga dichiarato che il livello di remunerazione della materia prima utilizzata è tale da coprire i costi di produzione.
Nessuna conferma invece per ciò che riguarda la tregua nelle manifestazioni di protesta. Nonostante l’accordo di sabato scorso, siglato a Cagliari, con il ministro delle Politiche agricole, Gianmarco Centinaio, anche ieri nuovo assalto ad una cisterna nel cagliaritano: l’autista è stato costretto ad aprire i rubinetti e il prezioso liquido è finito in strada.
Le Procure di Cagliari, Nuoro e Sassari hanno ricevuto le informative delle forze dell’ordine, relative alle manifestazioni dei giorni scorsi con blocchi sulle strade, assalti alle autocisterne e sversamenti di latte. L’attenzione dei magistrati è fissata sugli episodi più violenti: autotrasportatori costretti a fermarsi, a volte da persone anche incappucciate, e obbligati a buttare migliaia di litri di prodotto destinato ai caseifici. Le ipotesi di reato vanno dalla violenza privata alle minacce sino ai danneggiamenti.