L’ateismo moderno -V. L’ateismo esistenzialistico.
L'ateismo neopositivistico
Le aridità materialistiche e positivistiche, non compensate dal conato neo-idealistico, hanno ingrandito la crisi dell'Occidente. Per rispondervi nasce l'Esistenzialismo, fuga dal pensiero geometrico e sistematico, rivendicazione di un primato del vivere nell'orizzonte di sofferenza del primo Novecento. Ma anche il Neopositivismo, cercando l'essenziale e il limite della conoscenza razionalistica, paradossalmente sgombra il campo dai residui entusiasmi immanentistici, e se propone, come l'Esistenzialismo non credente, un ateismo irriducibile, si riaffaccia con Wittgenstein, e sia pure indicibilmente, sul sacro.