L’aspettativa di vita in Italia

Il rapporto Global Burden of Desease Study 2016. Le cause di morte e i tassi di disabilità
Camminare - salute

In queste settimane si discute sull’opportunità di sterilizzare il previsto aumento dell’età pensionabile a 67 anni a partire dal 2019. Può essere utile allora verificare la situazione del nostro Paese rispetto alle altre nazioni, secondo il rapporto Global Burden of Desease Study 2016, finanziato dalla fondazione Bill & Melinda Gates, e redatto con l’aiuto di 2500 collaboratori in 130 Paesi. È molto interessante osservare come si colloca l’Italia per ognuno dei 40 indicatori presi in considerazione.

Nel mondo siamo tra i Paesi che hanno la migliore aspettativa (media) di vita: 84,6 anni per le donne e 79,9 per gli uomini. Per fare un confronto, nella Repubblica Centrafricana l’aspettativa è di soli 50,2 anni. I numeri variano leggermente a seconda delle fonti: per esempio secondo OsservaSalute nel 2015 in Italia c’è stata una leggera diminuzione dell’aspettativa di vita, mentre nel 2016 il dato medio è tornato a salire (80,6 per gli uomini, 85,1 per le donne).

In generale, comunque, in tutto il pianeta i tassi di mortalità continuano a diminuire, soprattutto per i successi nella lotta contro infezioni respiratorie, Aids, diarrea, malaria e nascite premature.

Ai primi posti tra le patologie responsabili del maggior numero di morti, almeno nei Paesi a medio-alto reddito, ci sono l’infarto e il diabete. In Italia i decessi per queste due malattie sono in costante aumento. Tra le cause di morte nel mondo rimane elevato, purtroppo, anche il numero di suicidi (817 mila).

Nei Paesi avanzati si discute sulle conseguenze dell’allungamento della vita: come si vivono gli anni in più? Quali sono le patologie invalidanti? Sicuramente è in crescita il tasso di disabilità per discopatie alle vertebre (lombari e cervicali), perdita di udito, cecità, emicrania, depressione, anemia e disturbi di ansia.

Le principali cause di disabilità rimangono però ictus, broncopatie e diabete (tutte legate agli stili di vita e al fumo!), oltre alle cadute. In aumento le demenze legate all’età, come l’Alzheimer (incidenza raddoppiata in Italia rispetto a 10 anni fa).

Questo secondo il rapporto Global Burden of Desease Study 2016. Il problema, per i Sistemi Sanitari di tutti i Paesi, è che queste patologie invalidanti richiedono servizi continuativi molto più costosi degli interventi puntuali che finora hanno permesso una diminuzione globale della mortalità nel mondo.

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