Lasciamoci interpellare e scomodare

Il nuovo direttore Aurora Nicosia ringrazia i fedeli lettori e sprona al dialogo e al “gioco a squadra”

Carissimi di Città Nuova, lo scorso 11 luglio tanti di voi avrete letto sul nostro sito l’editoriale “Guardiamo lontano, guardiamo insieme” col quale mi presentavo in veste di nuovo direttore di Città Nuova mensile e quotidiano on line.

Ho visto che è stato apprezzato l’impegno a raccontare l’Italia che cambia, a partire dalle sue periferie e da quanti nel quotidiano lavorano per il bene comune.

È piaciuto il metodo proposto: stare vicini alla gente, liberi dalla paura di incontrare chi la pensa diversamente. La frase di un amico imam, «Città Nuova non è la rivista solo del Movimento dei Focolari; è la rivista di quanti credono nel dialogo!», è per noi uno stimolo continuo. È stato condiviso il programma che ci siamo dati: “Entrare nelle spaccature” del Paese insieme ai numerosi interlocutori del mondo culturale, ecclesiale, della società civile coi quali collaboriamo e che portano la loro competenza a Città Nuova. Non rimaniamo infatti insensibili di fronte a una politica sempre più litigiosa e distante dai cittadini, a scelte economiche che negano di fatto la dignità della persona, a una cultura dello scarto che seleziona chi ha il diritto di vivere e chi no, al respingimento di chi scappa da guerre e fame, alla paura del diverso che impedisce il dialogo, alla mancanza di prospettive di tante famiglie, a una scuola che non assolve del tutto il suo compito, al commercio di armi che arricchisce alcuni e uccide altri, alla violenza contro l’ambiente.

Incoraggiamenti sono arrivati a valorizzare quell’apporto femminile che mi caratterizza, come primo direttore donna nella storia sessantennale di Città Nuova. E ancora, tanti si sono ritrovati nella proposta del “gioco a squadra”, dai colleghi della redazione agli editorialisti, ai collaboratori e ai lettori, a quanti con noi credono nel progetto. Grazie per la risposta: «Ci sono anch’io, conta su di me!». E grazie a familiari e amici che fanno il tifo per me: mi ha commosso risentire, magari dopo anni, persone che mi hanno vista (e fatta) crescere. Un grazie sincero a Michele Zanzucchi da cui ho raccolto il testimone e un’eredità significativa. Siamo contenti di averlo ancora fra i nostri opinionisti. La rapidità d’esecuzione non mi manca, chi mi conosce lo sa, eppure apprezzo molto il noto proverbio africano che recita: «Se vuoi andare veloce, corri da solo; se vuoi andare lontano, cammina insieme a qualcuno». Non potrà che essere così per Città Nuova. Possiamo e dobbiamo crescere! Ma abbiamo bisogno di farlo tutti insieme e un sano realismo, unito a un pizzico di ottimismo, ci dice che ciò è possibile. Papa Francesco in occasione del convegno ecclesiale di Firenze del 2015 ebbe a dire, rivolgendosi in particolare ai giovani: «Vi chiedo di essere costruttori dell’Italia, di mettervi al lavoro per una Italia migliore. Per favore, non guardate dal balcone la vita, ma impegnatevi, immergetevi nell’ampio dialogo sociale e politico». Lasciamoci interpellare, dunque, inquietare e scomodare. Anche attraverso Città Nuova.

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