L’arte del perdono
Tutti noi facciamo parte di una comunità di perdonati, perché il perdono è un dono di Dio, del quale abbiamo sempre bisogno. Dovremmo sempre essere meravigliati dell’immensità della misericordia che riceviamo dal Padre, che ci perdona se anche noi perdoniamo i fratelli.
Ci sono situazioni in cui non è facile perdonare, vicende che derivano da condizioni politiche, sociali, economiche in cui il perdono può assumere una dimensione comunitaria. Molti sono gli esempi di donne e uomini che sono riusciti a perdonare anche nei contesti più duri, aiutati dalla comunità che li ha sostenuti.
Osvaldo è colombiano. È stato minacciato di morte e ha visto uccidere suo fratello. Oggi è a capo di un’associazione contadina, dove si occupa del recupero di persone che erano state direttamente coinvolte nel conflitto armato del suo Paese. «Sarebbe stato facile rispondere alla vendetta con altra violenza ma ho detto di no», spiega Osvaldo: «Imparare l’arte del perdono è molto, molto difficile, ma le armi o la guerra non sono mai un’opzione per trasformare la vita. La strada della trasformazione è un’altra, è poter toccare l’anima umana dell’altro e per fare questo non hai bisogno della superbia e di nessun potere: è necessaria l’umiltà che è la virtù più difficile da costruire»1.
1 Maltese M. (a cura di), Unità è il nome della pace: la strategia di Chiara Lubich, Città Nuova, Roma 2020, p. 37.