L’armonia della seta di Patricia Cronin

Fino al 20 novembre, alla Centrale Montemartini di Roma, si terrà la rassegna "Le macchine, gli dei e i fantasmi" dell'artista americana
Le macchine gli dei e i fantasmi large di Patricia Cronin

È un viaggio in un immaginario che diventa realtà. Tra le macchine gigantesche – vere sculture meccaniche – della Centrale Montemartini a Roma si annidano, è il caso di dire, le sculture romane antiche: dei e dee, frammenti e busti. Un universo ancora palpitante, impressionante. Perché ogni volto, ogni torso, parla, fa storia, è storia. L’antico e il moderno dialogano in modo sotterraneo ma, al visitatore che lo sa ascoltare, intenso. In fondo, è l’avventura dello spirito umano che si fa oggetto, marmo, pietra, bronzo e ferro.

Patricia Cronin, artista americana di rara introspezione, ha pensato di fare uscire allo scoperto i fantasmi che si celano, oggi, dietro questi mondi che stanno dialogando.

Ecco allora sei opere monumentali, stampate  su pannelli di seta traslucida, presenza immateriale ed evocativa di luce circonfusa dall’ombra, che si alternano fra statue e macchine. O meglio, emergono  dall’indistinto del fondo come forme fantasiose, quasi-umane: presenze spirituali?

Vedendole una per una uscire tra marmi e ferri, pare che questi materiali amorfi, grazie ad esse, tornino a respirare. Così gli spazi ampi della Centrale, le macchine gigantesche, la sfilata delle statue formano un concerto polifonico di cui queste sei opere su seta diventano voci.

C’è qualcosa di armonioso, di una nuova armonia, che si respira in una rassegna come questa. Ci si sente bene, come se lo spirito umano galleggiasse fra gli spazi in un dialogo fra antico e contemporaneo vivo, attuale. E coinvolgente.

La seta poi, vibratile e ombrosa crea una luce tiepida, bellissima. Ci si sente avvolti dalla vita che da sempre continua, immersi nella storia che è stata e continuamente si fa. Da non perdere.

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