CN+ L’architettura globale di sorveglianza
Possiamo definire Il capitalismo della sorveglianza un libro di autodifesa digitale. Shoshana Zuboff studia con coraggio i meccanismi di sfruttamento delle nostre menti per trasformarle radicalmente. Viene catturata ogni nostra email, emozione, interazione, like. In questo modo viene concentrata in poche mani, come mai nella storia, un’enorme quantità di conoscenze, potere e ricchezza.
Questo testo si muove all’altezza di un recente capolavoro, Il Capitale del XXI secolo di Thomas Piketty. Dobbiamo prendere atto di un pericolo grave sotto i nostri occhi per invertire la rotta. Si tratta infatti di una minaccia inedita per la natura umana: un’architettura globale di sorveglianza sempre all’opera e presente ovunque, che osserva e manipola il nostro stesso comportamento, per i profitti di pochi che fanno compravendita dei nostri dati personali e delle predizioni sui comportamenti futuri. Non possiamo subire il rischio di una concentrazione di conoscenze, potere, ricchezza di queste proporzioni a danno della libertà di tutti.
Il capitalismo della sorveglianza agisce con una asimmetria mai vista della conoscenza e del suo potere. Sa tutto di noi mentre noi non sappiamo quello che stanno macchinando. Banche dati enormi ma non per noi. La proprietà dei nuovi mezzi di modifica dei nostri comportamenti futuri potrebbe eclissare i mezzi di produzione del Novecento come fonte di ricchezza nel corso del nuovo secolo.
Si sta delineando il futuro dell’umanità a nostra insaputa, all’ombra dei nuovi poteri. È il potere strumentalizzante per la terza modernità. È ora di dire “basta” e di superare questa nuova forma di collettivismo dei signori della indifferenza radicale abbattendo il nuovo muro di Berlino. È in gioco libertà e democrazia.