L’Aquila ricorda gli 8 anni dal sisma
Da otto anni de L’Aquila si dice che sia il più grande cantiere d’Europa. Le puoi vedere, infatti, le grandi gru, levarsi sulla città a decine anche solo passandoci dall’autostrada. Ma è anche vero che quei grandi bracci meccanici sono sempre fermi e non scompaiono da 8 anni, a significare quanto la ricostruzione sia altrettanto lenta.
Eppure sono passati otto anni da quel 6 aprile 2009, quando alle 3:32 una scossa di terremoto di 5,9 della scala Richter cambiò il volto della città e dei molti paesi limitrofi. Ma questa data serve a ricordare soprattutto le 309 vittime. 1.600 sono stati i feriti e 70mila sfollati, compresi i 13mila studenti fuori sede. 8 le giovani vittime alla Casa dello Studente, ormai divenuto il luogo simbolo del terremoto. Case, palazzi e chiese distrutte e cumuli di macerie ancora non smaltite.
Agli appuntamenti commemorativi di quest’anno il motto-guida è una frase del Dalai Lama: “Dona a chi ami ali per volare, radici per tornare e motivi per rimanere”. Al centro degli appuntamenti la fiaccolata a cui hanno partecipato in 6mila che si è svolta la sera del 5 aprile a cura dai Comitati dei familiari delle vittime. Dopo una sosta presso la Casa dello Studente il corteo – a cui hanno partecipato anche delegazioni da Accumoli, Amatrice e dalla Terra dei fuochi -, è arrivato in Piazza Duomo. L’arcivescovo metropolita de L’Aquila, mons. Petrocchi, ha presieduto la celebrazione e la veglia di preghiera che si è protratta fino alle 3.32, quando i rintocchi della campana del Suffragio hanno ricordato per 309 volte ognuna delle vittime del sisma.
Tra gli altri appuntamenti previsti, la premiazione il 4 aprile, al concorso per le migliori tesi di laurea in Italia sul tema della prevenzione sismica presso l’Aula Magna del Gran Sasso Science Institute a L’Aquila.
Ricostruzione. Si parla in questo giorni soprattutto della ricostruzione post-sismica di Paganica, che con 10mila abitanti è di fatto la più grande frazione del capuologo. Secondo i dati dell’Ufficio speciale per la ricostruzione, su 77 istanze di recupero edilizio, i consorzi hanno 35 progetti e di questi solo 16 sono stati cantierizzati. Nel centro storico gli unici interventi effettuati riguardano solo la messa in sicurezza degli edifici.
Scuole. Ad oggi, sono ancora migliaia i bambini che a L’Aquila vanno a scuola nei musp (moduli per uso scolastico provvisorio). Una scuola su due ha riaperto e quelle dichiarate inagibili non sono state ricostruite. Per il 6 aprile l’uscente sindaco Massimo Cialente ha lanciato l’invito ai dirigenti scolastici a promuovere iniziative di riflessione per non dimenticare.
La solidarietà tra i comuni terremotati non è venuta meno. Il 4 aprile, infatti, i bambini della scuola primaria e della scuola secondaria di I grado di Amatrice sono stati ospiti della stazione di Campo Imperatore per una giornata sulla neve. Hanno partecipato a lezioni collettive di sci e fatto una visita guidata presso l’Osservatorio Astronomico INAF. Un gesto possibile grazie alla generosità di molti: del Comune de L’Aquila, dell’Osservatorio Astronomico INAF di Campo Imperatore e di altri enti pubblici e privati.