L’anziano nella società attuale
Il progetto europeo Change (Care of Health Advertising New Goals for Elderly people) si pone come obiettivo l’individuazione di un modello formativo per i mediatori socio-sanitari e per coloro che si occupano di anziani.
Uno dei problemi dell’Occidente è il fenomeno dell’invecchiamento. Si calcola che entro il 2050 uomini e donne europee vivranno fino a 90 anni. Oggi, in Italia, l’attesa di vita per un uomo è di 79 anni, per una donna di 84; nel 1900 era di 47. Il progetto europeo Change (Care of Health Advertising New Goals for Elderly people), che rientra nell’European Learning Programme, si pone come obiettivo l’individuazione e la costruzione di un modello formativo per i mediatori socio-sanitari e per coloro che si occupano di anziani (www.changeonline.eu). Il necessario sviluppo per uscire dall’attuale crisi economica occidentale è strettamente connesso con una società di individui sani.
Valutazioni epidemiologiche, genetiche e di economia sanitaria affermano che il mantenimento della salute deriva per il 50 per cento dai comportamenti personali, per il 30 per cento dall’eredità genetica dei genitori e soltanto per il 20 per cento dai costi per mantenerla. Lo stile di vita della società attuale, quindi, è la più importante delle cause. E sul banco degli imputati in prima fila c’è la sedentarietà. Tutta l’organizzazione sociale è orientata a ogni livello e per ogni atto (automobili, mezzi pubblici di trasporto, ascensori, robotica lavorativa, strumenti domestici, ecc.) a ridurre l’attività muscolare.
Analogamente le indicazioni nutrizionali per una sana alimentazione sono note, ma in significativo contrasto con quanto l’industria agroalimentare produce, promuove e diffonde. Il tutto in una logica economica basata sui consumi, contro la quale, attualmente, non sembra sia possibile contrapporre alternative valide, fatta eccezione per alcune voci provenienti da esperti che coniugano l’etica con l’economia. Un’alternativa per uscire da questa situazione, richiede due cose fondamentali. Da un lato le famiglie e la società nel suo insieme debbono far sentire le persone anziane accettate e amate. E se ciò non accade, come sovente si verifica, è segno che ci troviamo di fronte a un regresso civile. Dall’altro lato è bene che l’anziano si renda conto che, cercando di rimanere in salute e con ciò contribuendo all’edificazione di una società migliore, compie un atto rispettoso della sua persona e della collettività.