L’Antitrust sanziona le compagnie marittime
La scorsa settimana Moby, Grandi Navi Veloci, Snav e Marinvest sono state sanzionate dall’Antistrust, con una multa complessiva di otto milioni di euro, per aver messo in piedi un “cartello” che ha portato al contemporaneo rialzo delle tariffe per i collegamenti fra la Sardegna e la Penisola nella stagione estiva 2011, sulle rotte Civitavecchia-Olbia, Genova-Olbia e Genova-Porto Torres.
Secondo l’Autority «l’intesa descritta attraverso la quale soggetti imprenditoriali operanti al medesimo livello della filiera produttiva – si legge nel provvedimento– hanno concertato le rispettive strategie di prezzo deve essere considerata tra le restrizioni più gravi della concorrenza, poiché ne ostacola la capacità di garantire l’efficienza allocativa e di mantenere il livello dei prezzi il più basso possibile. Per quanto riguarda la durata, l’intesa ha interessato almeno tutto il periodo in cui sono state determinate le politiche commerciali per il 2011, ovvero dall’inizio di settembre 2010, fino almeno alla fine del mese di settembre del 2011, data di chiusura della stagione estiva».
In sostanza le compagnie si erano accordate per mantenere prezzi alti senza possibilità, per gli utenti, di trovare tariffe agevolate, una scelta che aveva spinto la Regione ha mettere su la “Flotta Sarda”, con il noleggio di alcune navi in attività per tre mesi su tre rotte. Ma un ricorso all’Unione europea delle compagnie private ha creato non pochi problemi alla vita della flotta: questo, insieme al calo delle risorse regionali disponibili, ha spinto la giunta sarda a non ripetere l’esperimento nella stagione 2013.
Il provvedimento dell’Autority specifica che sarà l'Agenzia delle entrate a riscuotere gli otto milioni e 445mila euro della multa. Nella pratica, i 5 milioni 462 mila 310 euro che dovrà pagare Moby, i 2 milioni 370 mila 795 euro a carico di Gnv, i 231 mila euro richiesti a Snav e i 42.575 euro addebitati a Marinvest devono essere pagati entro 90 giorni dalla notificazione del provvedimento, utilizzando un normale modello F24. Gli armatori potranno presentare ricorso entro 60 giorni dalla notifica al Tar del Lazio o entro 120 al presidente della Repubblica. Quindi i soldi andranno allo Stato qualunque sia la decisione. Alla Sardegna non arriverà nulla.
Le associazioni di consumatori, insieme a quelle delle categorie produttive e alla stessa Regione, si stanno muovendo per presentare una class action nei confronti del cartello. Da parte loro invece le compagnie sanzionate hanno preannunciato ricorso al Tar del Lazio.
La vicenda è solo all’inizio. Si prevedono tempi lunghi. Intanto la stagione turistica è iniziata e arrivare in Sardegna costa, troppo davvero!