L’anno zero del calcio italiano
Con Chievo-Juventus delle ore 18.00 e Roma-Fiorentina delle 20.45, sabato 30 agosto prenderà il via il campionato di calcio di Serie A 2014-2015. Se la stagione sportiva è ai suoi albori, lo scenario prospettato dall’estate appena conclusa assume i connotati di un vero e proprio anno zero per lo sport più amato dagli italiani, a cominciare dai fondamentali cambi della guardia ai vertici della Federazione Italiana Giuoco Calcio.
Fresco di elezione, il neopresidente della Federcalcio, Carlo Tavecchio, ha scelto senza remore Antonio Conte quale Commissario tecnico della nostra Nazionale, già pochi giorni dopo la chiusura delle urne dello scorso 11 agosto (ne abbiamo parlato su http://www.cittanuova.it/c/440416/Tavecchio_sceglie_Conte_sar_lui_il_nuovo_ct_azzurro.html). Al di là delle polemiche precedute dall’elezione del presidente (che abbiamo illustrato su http://www.cittanuova.it/c/440291/Caso_Tavecchio_oltre_la_gaffe_il_calcio_italiano_al_bivio.html) a Tavecchio e Conte, che ha richiesto “poteri straordinari” al fine di potere monitorare personalmente l’andamento di tutti i settori giovanili azzurri, il compito di rimettere in sesto un calcio nostrano che appare disorientato e sbrindellato innanzitutto rispetto alla funzione educativa dello sport, ma anche e soprattutto sul piano dell’attenzione alla formazione tecnica dei nostri giovani. I pessimi risultati degli ultimi anni in campo internazionale, sia in termini di club che di selezioni nazionali, non hanno fatto altro che comprovare un’involuzione tecnica ed imprenditoriale cui altri Paesi, su tutti Spagna e Germania, hanno invece risposto con modelli di assoluto rilievo: guardare ai loro successi, con nazionali e club, per credere.
La frenesia del “vincere tutto e subito” o dell’acquisto economico di giocatori non italiani a prezzi stracciati sarà ancora tanto imperante quanto letale? Lo vedremo, come sempre, sul campo. Si apre intanto l’anno zero in chiave azzurra, se si pensa che maestri del manto erboso del calibro di Pirlo e Buffon appaiono fisiologicamente sul viale del tramonto, mentre giovani speranze come Balotelli vagano ancora ricercando un equilibrio prima di tutto personale, poi atletico e comportamentale, che consenta loro di esprimersi evitando le figuracce dell’ultimo Mondiale. Con loro, andranno valutati i componenti del blocco juventino sui quali l’ex commissario tecnico Cesare Prandelli aveva imperniato il suo assetto: con l’arrivo di Antonio Conte, i bianconeri Barzagli, Bonucci, Chiellini e Marchisio ritroveranno il loro stimatissimo tecnico di tre trionfi consecutivi in Serie A, ma tre anni in più sul groppone di carichi fisici e motivazioni chiameranno a verifica la resa effettiva. Un anno zero azzurro soprattutto sul fondamentale piano della qualità: Giuseppe Rossi, talentuoso attaccante della Fiorentina e possibile uomo del rilancio, tra i pochissimi per qualità ed esperienza, appare incagliato tra gli infortuni di lungo corso di un fisico che sembra un mese dopo l’altro non riuscire a sostenere i carichi di lavoro professionistici.
Non si può inoltre dire che la stagione parta per i nostri club sotto i migliori auspici: il Napoli è clamorosamente già fuori dalla Champions League, essendo stato eliminato dai baschi del Bilbao in virtù di un disgraziato “harakiri” collettivo della difesa nella gara di ritorno, persa per 3-1 dopo il pareggio per 1-1 dell’andata. La Roma del tecnico Garcia, ben assortita e motivatissima al rientro nella massima competizione europea, è stata sorteggiata in un Girone di ferro contro Bayern Monaco, Manchester United e CSKA Mosca, mentre la Juventus, alla fine del ciclo firmato Conte, pesca Atletico Madrid, Olimpiakos e Malmoe: il girone non appare certo impossibile ma il cambio di guida in panchina potrebbe richiedere dazio di rodaggio.
Interessante la batteria proposta dei nostri club per la meno quotata Europa League: oltre al “declassato” Napoli, a portare lo stendardo italiano con annesso, si spera, qualche risultato, saranno Inter, Fiorentina e Torino.
Calcio italiano ai blocchi di partenza di un anno zero dunque, ma attenzione prima di tutto ad una sfida i cui significati vanno ben oltre il rettangolo di gioco: il 1 Settembre, allo Stadio Olimpico di Roma, scenderanno in campo per la Partita interreligiosa per la Pace alcune tra le più grandi stelle del calcio, inviate personalmente da Papa Francesco. (La nostra presentazione su http://www.cittanuova.it/c/440518/Calciatori_in_campo_per_la_pace.html)