L’anniversario di Chiara nel nome del papa

I focolari ricordano il quinto anniversario della fondatrice con centinaia di appuntamenti in tutto il mondo. La gioia per l’elezione del nuovo pontefice e un rinnovato impegno a servizio della Chiesa e dell’umanità stanno accompagnando tutte le manifestazioni
Celebrazione al Divino Amore per il quinto anniversario della scomparsa di Chiara Lubich.

La celebrazione al santuario del Divino Amore di Roma (nella foto) in contemporanea alla fumata bianca è stata vissuta da un migliaio di membri del Movimento dei focolari come felice coincidenza: riuniti per il quinto anniversario della morte di Chiara Lubich, si sono ritrovati stretti in preghiera attorno al nuovo papa e non solo nella capitale della cristianità, ma in tante nazioni del mondo, dove convegni, messe, concerti, reading letterari e premi hanno ricordato questa donna dell’unità.

«Habemus papam», ha esordito il cardinale Miloslaw Vlk appena iniziata la messa e immediato è stato l’applauso, quasi un boato seguito dalla standing ovation degli oltre mille presenti con nelle prime file, Maria Voce, attuale presidente del Movimento.

La celebrazione si è svolta nella gioia impaziente di conoscere il nome del nuovo papa, ma è stata la santità il fulcro dell’omelia, assieme al metodo di collegialità, di dialogo e unità che Chiara Lubich ha consegnato alla Chiesa, invitando già i membri del suo movimento a fare esperienza della spiritualità di comunione indicata nella Novo Millennio ineunte da Giovanni Paolo II. A conclusione della funzione arriva la notizia di papa Francesco, si apprende del suo saluto e l’applauso riprende con maggiore intensità. Una felice coincidenza, questa messa della vigilia, perché in realtà Chiara Lubich è morta il 14 marzo, ma su giorno esatto ha avuto l’ultima parola l’università La Sapienza, con un convegno internazionale che ha richiamato studiosi e docenti di varie discipline: diritto, ecologia, teologia, economia attingono dal carisma della Lubich nuove prospettive di lavoro e di pensiero improntate sulla condivisione, su una conoscenza frutto di studio comune, su piste operative che abbattono le settorializzazioni tra le diverse discipline.  

Altri convegni sul valore del dialogo e sul rapporto con la cultura si stanno tenendo a Buenos Aires e a Los Angeles, mentre non si conta il numero delle messe e delle funzioni religiose da parte dei membri non cattolici del movimento che si stanno svolgendo in tutti i continenti: dall’Australia a Taiwan, al Cameron. Reading letterari, concerti e premi alla memoria costellano il continente europeo e gli Stati Uniti, ma non solo oggi. Per un’intera settimana anche la presentazione degli ultimi testi sulla fondatrice dei Focolari stanno avvicinando personalità e gente comune ad un carisma che ha saputo mettersi in dialogo e in ascolto delle esigenze di unità espresse nei modi più diversi da credenti e non. Anche in questi non può mancare il ricordo e la stima del nuovo pontefice.

Roma poi ha voluto dedicare alla sua cittadina onoraria persino una stazione della metro, quella di piazza Palombara, vicino via Tigrè dove si trovava il focolare dove Chiara ha vissuto per quasi vent’anni durante la sua permanenza a Roma. Presente il sindaco, Gianni Alemanno e Maria Voce.

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