L’anello del Monte Cuar

Una camminata per tutti sulle Prealpi Carniche, per godere degli splendidi panorami sulla valle del Tagliamento
Monte Cuar

Questa volta, prendiamocela con più calma: vi proponiamo un itinerario per tutti sulle Prealpi Carniche, l'anello del Monte Cuar. Nome che in friulano significa «corno», e che – almeno così si legge – è dovuto alla forma della montagna, che ricorderebbe appunto un corno. Mi perdoneranno gli autori di tale guida, ma personalmente non sono riuscita a cogliere il legame: ma tant'è, la camminata me la sono goduta ugualmente, in primo luogo per i panorami che offre sulla valle del Tagliamento.

La parte più difficile è trovare il punto di partenza: che, diciamocelo, è un po' nel mezzo del nulla, sulla strada che da Avasinis (poco lontano da Gemona del Friuli) porta al Cuel di Forchia. Quando vedete l'indicazione «Malga Cuar» sulla vostra destra, non fatevi ingannare: non è da lì che ci si incammina, a meno che non la vogliate fare parecchio più lunga dovendo poi subirvi 3 km di strada asfaltata dal punto in cui arriva il sentiero di ritorno per ritrovare la macchina. Quello che ci accingiamo a compiere è infatti un anello, partendo ed arrivando all'incirca allo stesso punto.

Poco più avanti dunque, sempre sulla vostra destra, troverete il sentiero 815. Dopo una prima salita nel bosco il tracciato si fa via via meno pendente, fino ad aggirare la montagna quasi in quota. Usciti sui prati, dove vedrete pascolare un buon numero di mucche, un'ultima salita vi porterà fino alla già nominata Malga Cuar: lì potrete non solo conoscere il proprietario degli animali in questione, ma assaggiare ed eventualmente acquistare le prelibatezze casearie prodotte in loco. Se poi siete fortunati, vi mostrerà pure il suo ingegnoso sistema per affumicare le ricotte, posizionate in un vano nascosto della cappa del camino su cui arde un fuoco appena percettibile, ma continuo.

Dopo la foto d'obbligo con il lago di Cavazzo sullo sfondo, si può ripartire verso il Cuel dal Poz: purtroppo il sentiero non è ben segnato per cui è necessario navigare un po' a vista – perdonate l'espressione poco adatta alla montagna -, ma la sommità del colle è ben visibile e non c'è pericolo di sbagliare. Da lì il tracciato prosegue lungo la cresta, offrendo un panorama come pochi: verso sud il Tagliamento che si snoda fino al mare, e verso nord il lago di Cavazzo e le Alpi Carniche. Guardate però anche in alto: è probabile che sopra la vostra testa stiano volando maestosi grifoni – no, non sono aquile, anche se sono somiglianti -, presenti in buon numero nella zona. Un ultimo sforzo vi condurrà fino al Monte Cuar, dove potrete avere la soddisfazione di suonare la campana posta sulla cima per segnalare che ce l'avete fatta, e segnare il vostro nome nel libro di vetta. Da qui la vista si apre anche verso Gemona e il Monte San Simeone, completando un panorama a 360 gradi.

La discesa prosegue lungo il sentiero 816, assai più ripido del precedente, che dopo un tratto in cresta si addentra nel bosco e scende quasi perpendicolare alla linea di pendenza sino ad una sterrata. Dopo averne percorso un breve tratto, il sentiero prosegue alla vostra sinistra, e vi porterà tra una balza e l'altra sino alla strada asfaltata. Poco più avanti sulla vostra sinistra, se non avete sbagliato nulla, troverete l'auto all'incrocio con il sentiero precedente: a questo punto, per ristorarvi, potete fare tappa ad Avasinis, il paese del lampone e del mirtillo, per reintegrare con la frutta i sali minerali perduti nello sforzo…

Note tecniche
Punto di partenza e di arrivo: Cuel di Forchia (884 m)
Punti intermedi: Malga Cuar (1219 m), Cuel dal Poz (1377 m), Monte Cuar (1478 m)
Cartografia: Tabacco 020
Sentieri: 815 e 816

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