L’amore e la vita economica

Il voler fare dell’amore cristiano il centro della vita di un’impresa si traduce nel vivere la normale esistenza aziendale con una attenzione e sensibilità in più: è spesso questione di sfumature, che però fanno la qualità e l’identità delle nostre imprese di EdC: «È il come che conta», ci ricorda Chiara Lubich. In certi casi e in certi momenti, però, la dinamica dell’amore può portare a comportamenti ancora diversi. L’amore non costringe, ad esempio, a rinunciare a vincere una gara di appalto in favore di un’altra impresa, o che si rivelino ai concorrenti informazioni strategicamente preziose: ma neppure lo impedisce. Sono anzi certo che la vita concreta delle imprese EdC presenti esperienze concrete che vanno proprio in questa direzione. Certo occorre coniugare questo tipo di amore, che potremmo chiamare eroico, con la responsabilità (si rischia per tutta l’impresa), e con il coinvolgimento in queste decisioni, laddove è possibile, dei vari componenti dell’impresa. Però in certi casi l’amore può richiedere anche queste scelte. Oppure pensiamo al rapporto con i dipendenti. L’amore può esprimersi nell’impegno da parte dei proprietari a salvaguardare gli ambiti extra-lavorativi dei dipendenti, custodendo e incoraggiando quelle reali condizioni che consentano effettivamente (in termini di energie e tempo) la coltivazione della vita affettiva e spirituale, anche andando in certi casi contro la stessa richiesta dei lavoratori. Pensiamo ancora al rapporto con il fisco. Ci sono realtà sociali in cui vivere la piena legalità significa esporsi a grossi rischi, non solo economici. In questi casi il vivere l’amore prende la particolare forma del “credere all’amore” di Dio, un elemento tipico delle imprese EdC. E proprio dopo che si è creduto all’amore, al Regno dei Cieli e alla sua giustizia e logica, che Dio mantiene la promessa evangelica del centuplo, che si sperimenta quella provvidenza che è il vero segno di appartenenza al progetto EdC. «Io vivo la legalità – mi confidava tempo fa un imprenditore EdC – perché credo nel centuplo». L’imprenditore EdC non è quindi solo: sa amare disinteressatamente perché è amato disinteressatamente, prima di tutto da Dio, e poi dai fratelli con cui condivide l’ideale della comunione e dell’unità: gli altri imprenditori EdC, la comunità composta di tutte quelle persone che vivono per un’economia e un mondo più umano e umanizzante. L’amore è pienamente cristiano quando si compie nella reciprocità, nella comunione.

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons