L’amicizia “In solitario” intorno al mondo

Tanti i film da vedere nel fine settimana: il sequel di Thor, Il tocco del peccato, sui paradossi della Cina contemporanea, Il passato, film d'autore psicologico e drammatico. E ancora Checco Zalone con i suoi 40 milioni di incassi e In solitario, storia di un'inaspettata amicizia nata in una barca a vela
Locandina del film "Il solitario"

L’inarrestabile ascesa di Checco Zalone continua sui 40 milioni di incassi e il motivo di fondo forse è semplice: Zalone ha un vero talento comico e il film, con le sue uscite trash e ingenue al contempo, dà sfogo liberatorio alla stanchezza e alla sofferenza degli italiani che in questo tempo di crisi e di depressione vogliono rilassarsi, almeno al cinema (il che spiega la caduta di altri film certo più belli e più impegnati: ma questo è un fenomeno storico ricorrente, tipico dei momenti di depressione e di paura, come accadeva al successo di Totò e amici durante l’ultima guerra).

I film continuano ad uscire. Volete sapere com’è davvero al suo interno la Cina oggi, il Paese che praticamente sta conquistando il mondo? Lo dice senza mezzi termini Il tocco del peccato di Jia Zhangke, trionfatore a Cannes, che in quattro storie diverse racconta di gente esasperata che si fa giustizia da sé in un crescendo di violenza quasi insopportabile: è il risultato di una crescita economica impazzita che colpisce soprattutto la gente delle province dove il passato è ancora forte.

Violenza, ma fantastica e godibile, c’è anche nel sequel di Thor – aspettiamoci presto la terza puntata – in cui il biondo guerriero nibelungico deve salvare la Terra e tutti i Nove Regni dallo spietato Malekith. Avventure spaziali, gran spreco di effetti speciali, donnine astute e gentili e cattivi bruttissimi. La favola è servita, per il divertimento di grandi e piccini. Regia in fondo spiritosa di Alan Taylor, Thor è il solito Chris Hemsworth.

Non si ride, ma si soffre nel film di Asghar Farhadi, Il Passato, storia di Ahmad che da Teheran vola a Parigi per divorziare dalla moglie francese Maria. Una tragedia familiare con rivelazioni insospettate in un triangolo psicologico drammatico e commosso. Attori straordinari, regia finissima. Per chi ama i bei film d’autore.

L’Italia offre un piccolo campionario delle sue potenzialità attuali: Fuga di cervelli di Paolo Ruffini, commedia brillante senza troppi psicologismi, La moglie del sarto di Massimo Scaglione, storia non senza una certa vena neo-neorealista e Il terzo tempo di Enrico Maria Artale.

Si resta affascinati, infine, dal film di Christophe Offenstein, già presentato al festival di Roma, In Solitario, in cui l’esploratore pronto a fare il giro del mondo in barca, vi scopre un giovane passeggero inaspettato. Di qui la storia di amicizia e di contrasto. Appassionante.

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