L’America latina apre le braccia ai rifugiati siriani

Nonostante il momento delicato, sia economicamente che politicamente, Argentina, Brasile, Venezuela, Cile, Uruguay e Paraguay hanno manifestato la loro disponibilitá ad accogliere quanti cercano scampo dal conflitto scoppiato in Siria
migranti

Forse sono gocce nell’Oceano. Ma anche l’America latina, dove pure hanno fatto breccia le crude immagini, provenienti dall’Europa, dell’esodo di rifugiati dalla Siria, si sta muovendo per fare la sua parte.

 

Non é un momento facile, l’economia dopo anni di crescita avverte il contraccolpo del freno della Cina e della crisi generale. Lo ammette la presidente brasiliana Dilma Rousseff in un video nel quale, nonostante segnali le difficoltà attuali, comprese quelle politiche, annuncia che il Paese attende a “braccia aperte” coloro che vorranno chiedere rifugio. In questi ultimi anni, 2 mila siriani sono già stati accolti in base a una normativa speciale che sarà prorogata proprio per ricevere coloro che vorranno «venire qui per lavorare e contribuire alla prosperità e alla pace del Brasile».

 

Anche il governo argentino prorogherà il programma di accoglienza al quale hanno già aderito un centinaio di siriani. Se ne farà ulteriore diffusione proprio per incrementare le richieste. Viene posto come requisito l’esistenza di un “legame di parentela o affettivo” con un cittadino argentino. Data la presenza di una nutrita comunità araba è possibile che crescano le richieste.

 

Da parte sua, il presidente del Venezuela Nicolás Maduro ha annunciato la disponibilità ad accogliere 20 mila persone. Un numero non piccolo, in un momento delicato per il Paese che registra una forte recessione. Anche Maduro conta sulla collaborazione della comunità siro-libanese per l’inserimento dei rifugiati.

 

Il governo cilenodi Michelle Bachelet sta studiando il protocollo di ammissione per un numero di persone che dovrebbe oscillare tra le 50 e le 100 famiglie. Attualmente, sono già nel Paese circa 280 cittadini siriani, che hanno fatto richiesta di visti turistici o di permanenza.

 

Stenta invece a prendere forma il programma uruguayano per accogliere 140 rifugiati. A fine anno si attende il secondo gruppo di 70 persone, la maggior parte bambini. Il primo gruppo di 42 è già nel Paese dalla fine del 2014, ma stenta ad integrarsi.

 

Infine anche il Paraguay farà la sua parte. La comunità araba, in collaborazione con il governo di Asunción, sta già appoggiando 7 delle 30 persone che sono state accolte di recente, mentre si segue la pratica di altre 40.

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