L’amante inglese
Catherine Corsini rivisita la storia di Madame Bovary, in un film presentato all'ultimo festival di Toronto.
Accolto con entusiasmo all’ultimo Festival di Toronto, grande successo in Francia, il film della regista Catherine Corsini è una rivisitazione attuale di Madame Bovary. Suzanne (Kristin Scott Thomas), inglese, ha sposato un medico, ha due figli, vive una vita borghese nel sud della Francia. Sembra soddisfatta, è moglie e madre premurosa. L’arrivo di un rude operaio catalano, Ivan (Sergi Lopez), per alcuni lavori nella villa, è la molla che fa scattare la passione. La donna scopre un uomo diverso dal marito, troppo occupato dal lavoro e da sé stesso. Suzanne si abbandona a questa follia che la rende insensibile alla famiglia, ai figli, alla ragione. Fugge da casa. Scopre una vita difficile, ostacolata in mille modi dal marito, ma resiste. Alla fine, ritorna in famiglia, ma nulla è come prima. La passione, con le sue conseguenze di morte, prende il sopravvento.
Potrebbe sembrare una storia già nota, in letteratura e nel cinema, ed è vero. Solo che questi fatti ancor oggi accadono. Ed è la regista che osserva la vicenda dall’angolazione squisitamente femminile: se madame Bovary si uccideva, nel nostro tempo la donna non si uccide ma sceglie la libertà totale. Pagano i figli le conseguenze, tant’è vero che la regista ne riprende le reazioni emotive dolorose.
Recitato con piena partecipazione dalla protagonista, tecnicamente perfetto, luminoso come la Provenza, accompagnato dalle musiche dei film di Truffaut, il racconto fila liscio. Certo, in qualche momento è prevedibile e non offre una soluzione al problema del rapporto di coppia “scoppiato”. Lui non si mette in discussione, lei si vuol riprendere la libertà…La conclusione di questa storia “romantica” all’eccesso resta allo spettatore. La regista lascia nel dubbio. Amara o liberante?