L’Alleanza del Pacifico accelera la marcia

I Paesi membri del gruppo, Cile, Perù, Colombia e Messico, stanno definendo i meccanismi per liberare il 90 per cento del commercio nell’area. Numeroso il gruppo di Paesi osservatori, tra i quali Spagna, Francia e Portogallo. La  Costa Rica sarà il prossimo nuovo membro
Summit Alleanza del Pacifico in Colombia

L'Alleanza del Pacifico spinge sull’acceleratore. Durante il summit numero sette organizzato nella città colombiana di Cali, i presidenti dei quattro Paesi fondatori del blocco – Cile, Perù, Colombia e Messico –, hanno preso accordi per avanzare con certa rapidità nell’apertura commerciale. A partire da luglio, il 50 per cento dei prodotti dell’area sarà liberato da ogni barriera doganale e anche dalle norme fitosanitarie. A breve termine si definiranno i dettagli per liberalizzare il 90 per cento del commercio tra i Paesi membri, mentre si compilerà la lista delle eccezioni.

È stato inoltre deciso un visto unico di ingresso per i turisti e anche campagne comuni per favorire il turismo tra i Paesi soci. Si sono presi ulteriori accordi anche nel campo della formazione universitaria e per la cooperazione allo sviluppo.

Un’altra novità di peso è il prossimo ingresso di un nuovo componente, la Costa Rica. La presidente Laura Chinchilla ha firmato il trattato di libero commercio con la Colombia (nella foto), requisito necessario all’ammissione al blocco.

Al summit di Cali hanno partecipato un folto gruppo di Paesi che hanno assunto lo status di osservatori, ben 16, tra i quali Francia, Portogallo, Ecuador, Uruguay, Paraguay, Repubblica Domenicana, Panamà, El Salvador, Honduras. La Spagna era rappresentata dal presidente del governo Mariano Rajoy. È noto l’interesse commerciale spagnolo per la regione latino-americana, i cui porti del Pacifico sono considerati da Madrid un interessante trampolino per il commercio con l’Asia. Un punto di vista condiviso anche dal Portogallo. È infatti la prima riflessione geopolitica che sorge analizzando le potenzialità dell’Alleanza del Pacifico, in un momento in cui il commercio con i colossi asiatici, primi fra tutti India e Cina, sta rivoluzionando la regione latino-americana. I porti dei Paesi del gruppo situati sul Pacifico si presentano come un importante strumento per la consolidazione di quello che alcuni chiamano la “nuova via della seta”.

 

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