Parte come una canzoncina estiva come mille altre, ma si capisce presto che il testo contiene più arsenico che vecchi merletti, soprattutto, inutile negarlo, quando arriva quel laconico “che vita di merda” che è di fatto l'astuto perno su cui ruota tutto il resto.

La ventiseienne Levante, alias Claudia Lagona, siciliana verace trapiantata a Torino, dove fino a ieri lavorava come barista, è una delle indubbie rivelazioni del canzonettismo balneare collezione 2013. Nel mirino ci sono soprattutto le feste mondane dove il divertimento è un obbligo che difficilmente riesce a trovar concretezza. Specie in questa stagione, specie di questi tempi…

Semplice ed efficace, il videoclip ben sottolinea il clima claustrofobico che così spesso intasa l'aria di certi ritrovi di false allegrie: appuntamenti che valgono più per l'attesa del rito che nel suo consumarsi. Un mix ben congegnato di suadenza e amarezza, di allegria, disagio, e insofferenza; il pepe sta in un testo dichiaratamente autobiografico, ma nel quale non faranno fatica a ritrovarsi molti "partygiani" del Terzo Millennio. «Alfonso non è un tormentone – ha dichiarato di recente la giovane cantautrice – ma se lo dicono gli altri, per me va bene».

Se il brano evoca nella sua svaporante inconsistenza strutturale certe pop-song alla Valeria Rossi (tipo 3 Parole, per intendersi), la graziosa Claudia dalle labbra carnose annuncia ambizioni e modelli ispirativi ben più solidi (dalla Joplin alla Morrissette, da Tori Amos a Cristina Donà), anche se è ancora tutto da dimostrare se l'improvviso boom di quest'estate costituirà la svolta di una carriera abbozzata tempo fa senza troppa fortuna in Inghilterra, o se verrà archiviato come l'effimero palesarsi di un'ennesima lucente meteora. Per intanto c'è già il ruolo di apripista nel nuovo tour di Max Gazzè, e un album, che uscirà il 2 ottobre, col titolo di Manuale Distruzione. Vi terremo aggiornati…