L’alfabeto colorato
L'incontro sorprendente col Dio vivo. Un poema a più voci.
Ogni domenica alle 10, RadioTre proporrà la lettura integrale commentata della Bibbia nella trasmissione Uomini e Profeti. Un rinnovato interesse per la Bibbia? Si dice che sia il libro più venduto al mondo, ma probabilmente uno dei meno letti. S’afferma che rappresenti il codice della nostra civiltà, che nelle sue parole millenarie affondino le radici della nostra cultura. Ma pochi le hanno lette, quelle parole.
Il pittore Chagall le definiva «l’alfabeto colorato» della civiltà occidentale. Tramandate a memoria di fronte ai fuochi, alla sera, nei pascoli della terra di Canaan, passarono di bocca in bocca, lungo i secoli s‘arricchirono di nuovi racconti, varianti, aggettivi, riflessioni, suoni, colori e poesia. Poi, di penna in penna, si riversarono su codici e volumi, papiri e pergamene.
Quelle parole narravano la storia d’un piccolo popolo, Israele, minuscolo e neppure dei più esemplari, che aveva fatto un incontro sorprendente col Dio vivo, non visibile con gli occhi, ma non per questo meno addentro alla storia della sua gente.
Tutto allora diventava argomento per parlare di quell’incontro: gli eventi prodigiosi; i resoconti della politica; i proverbi dei saggi; le vicende a volte edificanti a volte scabrose di eroi ed eroine; le memorie d’innumerevoli infedeltà, meschinità, crudeltà sanguinarie, unite a quelle di grandi generosità e virtù; i poemi amorosi; le accorate invettive e le poderose visioni dei loro profeti.
E quando tutto sembrava scritto, un piccolo gruppo che aveva fatto con Gesù di Nazaret un’esperienza incredibile, compose il Nuovo Testamento, poema a più voci sull’uomo-Dio e sugli albori della Chiesa.
Troppo fitte sono le pagine dell’intera Bibbia, intersecate dai pensieri di troppa gente, gravide di storia e politica, intrise della sorprendente gamma delle passioni umane, stratificate da tradizioni, da modi di narrare arcaici, compenetrate da traduzioni, abbagliate da incontri folgoranti con Dio che tolgono il respiro e rendono la parola inespressiva. Come si possono comprendere? Ci vuole preparazione per avvicinarsi ad esse. Ma una volta che s’è gustato il loro sapore… come staccarsene?