L’aggressività dei cani
Il rapporto uomo-cane è da sempre una relazione speciale. Tuttavia negli ultimi decenni prendersi cura di un animale sembra essere diventata cosa piuttosto difficile, soprattutto per il radicale mutamento del nostro stile di vita. Infatti, ritmi di vita molto pressanti, abitazioni con spazi limitati e nuclei familiari ridotti fanno sì che spesso l’animale resti per lungo tempo da solo, condizione innaturale e stressante per una specie sociale quale è il cane.
Accanto a ciò, una scelta errata di tipologia, razza e genere che possono essere in maggiore sintonia con il nostro stile di vita rendono la gestione di tale rapporto affettivo tutt’altro che scontato. E poiché sempre più frequentemente veniamo a conoscenza di episodi di aggressività da parte di cani, che spesso si consumano in ambito familiare, da tempo ormai si parla di ridurre il rischio di aggressione con un sistema di prevenzione che non si basi esclusivamente su obblighi e divieti, ma anche sulla formazione dei proprietari, per una consapevolezza delle proprie responsabilità verso l’animale, ma anche verso la società.
Già nel 2009 con Ordinanza Ministeriale, concernente la tutela dell’incolumità pubblica dall’aggressione dei cani, si stabilisce che «Il proprietario di un cane e’ sempre responsabile del benessere, del controllo e della conduzione dell’animale e risponde, sia civilmente che penalmente, dei danni o lesioni a persone, animali e cose provocati dall’animale stesso». Inoltre l’art. 4 recita: «Vengono istituiti percorsi formativi per i proprietari di cani con rilascio di specifica attestazione denominata patentino. Detti percorsi sono organizzati da parte dei comuni congiuntamente con le aziende sanitarie locali, in collaborazione con gli ordini professionali dei medici veterinari, le facoltà di medicina veterinaria, le associazioni veterinarie e le associazioni di protezione degli animali». Infine (art.5): «Il medico veterinario libero professionista informa i proprietari di cani in merito alla disponibilità di percorsi formativi e, nell’interesse della salute pubblica, segnala ai servizi veterinari della ASL la presenza, tra i suoi assistiti, di cani che richiedono una valutazione comportamentale, in quanto impegnativi per la corretta gestione ai fini della tutela dell’incolumità pubblica».
Più volte nei nostri articoli abbiamo sottolineato l’importanza di una scelta consapevole dell’adozione di un cane alla base della quale non dovrebbe mai esserci un capriccio o l’allineamento a mode momentanee, bensì una scelta seria e consapevole e dunque ben ponderata. Il suddetto percorso formativo per proprietari di cani, il cosiddetto “patentino”, si inserisce in tale premessa ed è, dunque, volto a informare con chiarezza e semplicità la vasta platea dei proprietari. La finalità è di fornire le giuste conoscenze per evitare i più comuni errori, conoscere origini, esigenze e fasi di sviluppo del cane domestico, comportamenti e tecniche educative, imparare a comunicare con il cane, saper gestire la convivenza bambino-cane, riconoscere segnali allarmanti che possono sfociare in comportamenti aggressivi, conoscere obblighi, doveri e leggi che ruotano intorno a tale materia.
Secondo la dott. Lorella Notari, esperta di medicina comportamentale veterinaria e corresponsabile della preparazione del materiale didattico del corso di formazione per i proprietari di cani, tali corsi dovrebbero essere considerati delle “vaccinazioni per i problemi comportamentali”, ponendo l’accento sulla prevenzione proprio come si fa per la malattia organica fin dalle prime fasi di crescita del cane. Difatti, i proprietari di un cucciolo, continua la Notari, dovrebbero essere «stimolati a partecipare ad un corso Patentino ad ogni prima vaccinazione».