L’agenda europea per il Mediterraneo
Una nuova Agenda dell’Unione europea (UE) per il Mediterraneo è stata proposta dalla Commissione europea per rilanciare e rafforzare il partenariato strategico fra l’UE e i suoi partner del vicinato meridionale, cioè i Paesi della sponda sud del Mediterraneo. La nuova Agenda europea per il Mediterraneo si basa sul convincimento che, lavorando insieme, in uno spirito di partenariato, le sfide comuni possano trasformarsi in opportunità di interesse reciproco per l’UE e i Paesi della sponda sud del Mar Mediterraneo.
L’obiettivo è unire le forze per lottare contro i cambiamenti climatici e accelerare la duplice transizione verde e digitale sfruttandone le potenzialità, rinnovare l’impegno dell’Europa a favore dei valori comuni, affrontare congiuntamente gli sfollamenti forzati e la migrazione e rafforzare l’unità e la determinazione dell’UE, degli Stati membri e dei partner del vicinato meridionale a promuovere la pace e la sicurezza nella regione del Mediterraneo.
La nuova Agenda dell’UE per il Mediterraneo si incentra su cinque settori d’intervento. Innanzitutto sviluppo umano, buongoverno e Stato di diritto, che si traduce in un impegno comune a favore della democrazia, dello Stato di diritto, dei diritti umani e della governance responsabile. Poi, resilienza, prosperità e transizione digitale, sostenendo economie resilienti, inclusive e connesse che creino opportunità per tutti, specialmente per le donne e per i giovani. Ancora, pace e sicurezza, offrendo sostegno ai paesi mediterranei per affrontare le sfide legate alla sicurezza e trovare soluzioni ai conflitti in corso. Poi, migrazione e mobilità, affrontando insieme le sfide degli sfollamenti forzati e della migrazione irregolare e agevolare percorsi legali e sicuri per la migrazione e la mobilità. Infine, il settore della transizione verde, che comprende resilienza climatica, energia e ambiente, proteggendo le risorse naturali della regione del Mediterraneo e generando crescita verde, sfruttando le potenzialità di un futuro a basse emissioni di carbonio.
L’Agenda dell’UE per il Mediterraneo include un apposito piano di investimenti economici per stimolare la ripresa socioeconomica a lungo termine nel vicinato meridionale. Nell’ambito del nuovo strumento di vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale dell’UE (NDICI), per il periodo 2021-2027 verrebbero assegnati fino a 7 miliardi di € per l’attuazione dell’Agenda dell’UE per il Mediterraneo, importo che potrebbe mobilitare fino a 30 miliardi di € di investimenti privati e pubblici nella regione nei prossimi dieci anni.
Il piano di investimenti economici per il vicinato meridionale mira a garantire che la qualità della vita delle popolazioni della regione del Mediterraneo migliori e che la ripresa economica, anche dopo la pandemia di COVID-19, non escluda nessuno. Il piano include alcune iniziative guida preliminari per rafforzare la resilienza, creare prosperità e intensificare gli scambi e gli investimenti a sostegno della competitività e della crescita inclusiva. Il rispetto per i diritti umani e lo Stato di diritto sono parte integrante del partenariato per il vicinato meridionale e sono essenziali per garantire la fiducia dei cittadini nelle istituzioni.
Josep Borrell, Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza e Vicepresidente della Commissione europea, ritiene che la nuova Agenda dell’UE per il Mediterraneo «invii un messaggio fondamentale sull’importanza che attribuiamo al nostro vicinato meridionale. Un partenariato mediterraneo rafforzato resta un imperativo strategico per l’Unione europea. 25 anni dopo la Dichiarazione di Barcellona e 10 anni dopo la primavera araba, le sfide nel Mediterraneo – molte delle quali derivanti da tendenze a livello mondiale – rimangono tuttora enormi. Per affrontare queste sfide dobbiamo rinnovare i nostri sforzi reciproci e agire in stretta collaborazione, come partner, nell’interesse di noi tutti. Questo è il significato della nuova Agenda. Siamo risoluti a lavorare insieme ai nostri partner del vicinato meridionale nell’ambito di una nuova Agenda che sarà incentrata sulle persone, soprattutto sulle donne e sui giovani, e ad aiutarli a realizzare le proprie speranze per il futuro, a far valere i propri diritti e a costruire un vicinato meridionale pacifico, sicuro, più democratico, più rispettoso dell’ambiente, prospero ed inclusivo».
Secondo Olivér Várhelyi, Commissario per il Vicinato e l’allargamento «con questo partenariato rinnovato con il vicinato meridionale stiamo segnando un nuovo inizio nelle relazioni con i nostri partner del Sud. Questo partenariato si basa su interessi reciproci e su sfide comuni, ed è stato sviluppato insieme ai nostri vicini. Esso mostra come l’Europa voglia contribuire direttamente a una visione a lungo termine di prosperità e stabilità della regione, specialmente nel contesto della ripresa sociale ed economica dalla crisi del COVID-19. In stretto dialogo con i nostri partner, abbiamo individuato una serie di settori prioritari, come la creazione di crescita e occupazione, gli investimenti nel capitale umano o la buona governance. Consideriamo la migrazione una sfida comune, e siamo pronti a lavorare insieme ai nostri partner per lottare contro la migrazione irregolare e i trafficanti, poiché i rischi riguardano tutti noi. Lavoreremo insieme per apportare reali cambiamenti sul campo, a beneficio sia dei nostri vicini che dell’Europa».
Il partenariato euromediterraneo nasce nel 1995, con la Dichiarazione di Barcellona, con l’intento di creare un’area di pace, prosperità comune e scambi umani e culturali. L’ultimo riesame della politica europea di vicinato si è svolto nel 2015. Del resto, 25 anni dopo, la regione del Mediterraneo si trova ad affrontare una serie di sfide che toccano la governance, il contesto socioeconomico, l’ambiente e la sicurezza, aggravate dalla pandemia di COVID-19. Nel dicembre 2020 il Consiglio europeo ha sottolineato la necessità di elaborare una nuova Agenda per il vicinato meridionale. La nuova Agenda dell’UE per il Mediterraneo guiderà la politica dell’UE nei confronti della regione e la programmazione pluriennale nell’ambito dell’NDICI.