Lacrime porpora per la triste Lisa

La morte di un'aspirante modella sotto un Frecciarossa a Milano. Ascoltava musica in cuffia, di Rihanna, che musicalmente non esisterebbe senza l'eredità di Prince, anch'egli morto ieri, ma in un ascensore
Prince © Michele Zanzucchi 2015

Ogni tanto, tra le notizie sulle tragedie immani come quelle delle centinaia di morti dell'immigrazione o le stragi perpetrate da Daesh, piccoli fatti di cronaca colpiscono il nostro immaginario. M'è accaduto così ieri sera, ascoltando il giornale radio che raccontava la storia triste di Lisa Digrisolo, diciottenne con il sogno di diventare modella. La sua colpa è stata quella di ascoltare musica in cuffia attraversando dei binari in stazione, senza accorgersi che un treno Frecciarossa stava arrivando proprio su quella via ferrata. Pochi istanti, la vita terrena di una giovane donna finisce.

 

Senza soluzione di continuità, il giornale radio passa poi al decesso di un personaggio ben più famoso, quel Prince che della trasgressione e della genialità aveva fatto la sua cifra di produzione artistica e di esistenza. Ed ecco il cortocircuito: Lisa ascoltava Prince. Verifico: non è vero, pare che ascoltasse Rihanna; ma nell'immaginario mio ciò è accaduto, anche perché Rihanna senza Prince non ci sarebbe, musicalmente parlando. Ed ha un senso tale cortocircuito. Quale?

 

La musica rock o pop, quella esemplificata dal folletto Prince (e da Rihanna), è musica di divertimento e/o di impegno, di easy listening (di facile ascolto) e/o di progressive (di musica che avanza), di bianco e/o di nero, di trasgressione e/o di sottomissione alla cultura dominante. È la colonna sonora di miliardi di vite umane che sognano e/o s'annoiano sulle sue note. Musica da taluni definita satanica e da talaltri angelica. È una musica di vita e/o di morte.Uno specchio del nostro mondo.

 

Mi piace immaginare di versare lacrime porpora ("Purple rain" è l'album più celebre di Prince) per la giovane Lisa, che appare così triste nei suoi selfie su Facebook. Amata Lisa, comunque, come amato Prince: lei morta chiusa nella sua musica, lui chiuso nel suo ascensore. Amati entrambi dal Dio della misericordia. Solo guardando a loro da tale misericordia possiamo sperare di dar senso a queste due morti. E al loro/nostro mondo.

 

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