L’acqua, un bene da tutelare
Ci sono battaglie alle quali non tutti si appassionano, magari distratti da notizie molto più mondane. Eppure ci sono persone in grado non solo di portarle avanti quasi nell'indifferenza totale della società civile, ma anche di capire con tempismo e in anticipo perché queste siano così importanti da combattere. È il caso della battaglia a difesa dell'acqua corrente come bene pubblico combattuta a Napoli negli ultimi due lustri. E Abc (acronimo per Acqua bene comune) è proprio la sigla dell'azienda speciale creata ad hoc nel 2015 dal Comune di Napoli per gestire l'acqua pubblica, utilizzando una struttura societaria che non può produrre utili, i quali vanno obbligatoriamente reinvestiti nel servizio.
Protagonisti di questa vicenda napoletana e di "Mammacqua. Venderesti tua madre?", graphic novel edita dalla casa editrice Round Robin, sono l'attuale presidente dell'Abc, Maurizio Montalto, padre Alex Zanotelli e il sindaco Luigi De Magistris. Unitamente ai personaggi di fantasia creati dall'autore, Paco Desiato, a fondere il racconto cronachistico degli eventi realmente avvenuti con la fabula delle vicende di Claudia e Davide, contemporanee incarnazioni dei miti greci Parthenope e Sebeto, descritti dalla leggenda come i fondatori della città di Napoli.
Paco Desiato è un autore napoletano quarantenne dal tratto cartoonesco ma al tempo stesso perfettamente calato negli scenari cittadini; ha già affrontato in passato storie che raccontavano vicende di rilevanza sociale, come quella, vincitrice del premio Siani, relativa alla storia del sindaco di Pollica, Angelo Vassallo, morto in un agguato. «Parlare di Napoli (e dei napoletani) per chi veramente l’ha studiata, la ama e ci vive, spiegando che non è la città costruita nelle macchiette dei film da botteghino, è già una responsabilità», ci ha dichiarato Desiato, conscio di dover raccontare, in questo volume, non solo la vicenda di due amanti, Davide e Claudia, ma anche quella di una battaglia sovente ignorata.
«La lotta ventennale dei comitati per l’acqua pubblica – aggiunge – è una di quelle storie che spesso non viene raccontata e non viene spiegata abbastanza, lo stesso vale per la primissima storia di Napoli, nata da una polis di coloni greci. Ho cercato con orgoglio e umiltà di raccontare cose che molti non conoscono perché fuori da copioni già scritti».
Come sia riuscito a conciliare passato e presente, mito e cronaca, leggerezza del racconto e profondità di messaggio è un qualcosa che potrete apprezzare direttamente leggendo la storia che in poco più di 80 tavole riesce a fornirci le informazioni essenziali sugli avvenimenti degli ultimi due lustri, con in appendice un'importante serie di articoli a firma di nomi prestigiosi.
«Ho avuto a che fare in passato con il genere graphic journalism e il rischio era quello di cadere nel didascalico e annoiare il lettore – confessa Desiato e contestualmente ci rivela anche la soluzione escogitata nella stesura del volume –; il fumetto ha regole diverse dal libro o dalla televisione, a mio parere l’operazione migliore è quella di ruotare attorno a una storia, anche se inventata, che possa far venir voglia al lettore di girare la pagina».
Le tavole originali del libro hanno avuto anche una cornice particolare nell'esposizione pubblica al museo Pan di Napoli, dove potranno essere ammirate dal 22 marzo al 2 maggio: non è la prima volta che il fumetto entra con mostre importanti al Pan, ma in questo caso si tratta di un autore napoletano in mostra con una storia ambientata a Napoli e, sicuramente, non da poco: «La storia dell’acqua pubblica è solo una delle eccellenze di cui si parla troppo poco e che io ho tentato in minima parte di raccontare. Spero che questo sia l’inizio di una sensibilizzazione radicale della città e del paese intero».
Sensibilizzazione ancora necessaria visto che le concessioni ancora in mano a privati sono tante e le lobby che premono per affidarle nuovamente a privati lavorano alacremente. Padre Zanotelli, nella postfazione, esorta tutti a stare all'erta, augurandosi «che sarà proprio il Sud, così escluso, emarginato e depauperato, a dare un esempio alle altre regioni».