La vittoria di Leo e di Morricone

L’entusiasmo talora può essere eccessivo. Così Quentin Tarantino, entusiasta per la vittoria assegnata alla colonna sonora del suo film , che uscirà a breve, The Hateful Eight ha sparato che Morricone è meglio di Mozart e Beethoven. L’amore esagera sempre, si sa (e negli Usa la cultura di alcuni personaggi non sembra essere al massimo….).
Certo Ennio Morricone, 87 anni, è sempre in sella, visto che ha firmato le musiche anche dell’ultimo film di Tornatore, La corrispondenza. Merito di un vero talento dai chiari riferimenti “classici” nelle sue musiche – per il cinema e non solo, cosa poco nota – e di una “industria” musicale che il nostro Ennio ha saputo creare a livello familiare, cui presta la sua fantasia quanto mai vigile.
Ma il vero trionfatore è stato il film – da noi uscirà la prossima settimana – Revenant-Redivivo diretto da Alejandro Gonzàlez Inàrritu con protagonista Leonardo Di Caprio. Leo ha vinto il Golden e spera sia la volta buona anche per l’Oscar, che finora gli è sempre sfuggito: misteri (ma non troppo) di Hollywood… Miglior film, miglior regia, miglior attore: il filmone di oltre due ore ha stravinto ed è facile prevedere un grosso successo di pubblico perché la storia di quest’esploratore in lotta per la sopravvivenza nel 1823 è feroce, drammatica, coinvolgente.
Altri premi sono andati a The Martian di Ridley Scott, avventura negli spazi extraterrestri, a Sylvester Stallone come miglior attore non protagonista del lunghissimo e spettacolare Creed – in uscita giovedì -, a Kate Winslet per Steve Jobs, e a Lady Gaga come miglior attrice televisiva nella saga American Horror Story.
Bei premi, premi giusti alle persone giuste a Los Angeles domenica scorsa. C’è un sola domanda: ma perché si continuano a fare film così lunghi che ormai superano le due ore? Poveri noi spettatori…