La vita sul palcoscenico
Oratorio per la Grande Guerra
In scena Moni Ovadia nel ruolo dell’aedo, e Lucilla Galeazzi, cantante e narratrice, accompagnati da musicisti e coro del Conservatorio di Musica “Vincenzo Bellini” di Palermo, per raccontare la guerra combattuta dal nostro esercito nelle trincee e sui monti e quella vissuta nel quotidiano da un’Italia che via via andava impoverendosi sempre di più. Un Paese dove le donne condussero da sole una quotidiana battaglia di sopravvivenza per mantenere le famiglie. I testi sono tratti dalle lettere dal fronte, dalle memorie dei combattenti (tra cui Gadda e Ungaretti), dai diari di uomini e donne che vissero la guerra “in casa”, come i veneti e i friulani. Questi ultimi, arruolati nel ’14 dall’esercito austriaco e mandati a combattere sul fronte orientale, nel ’15 si trovarono in trincea contro l’esercito italiano! I canti sono quelli del grande repertorio: canti patriottici, contro la guerra, Trilussa, E. A. Mario e la canzone Gorizia. “Doppio fronte. Oratorio per la grande guerra”, di e con Lucilla Galeazzi e Moni Ovadia. Produzione Teatro Biondo Stabile di Palermo in collaborazione con Promo Music / Ravenna Festival 2014.Palermo, Teatro Biondo, dal 14 al 23/11.
Quelle “Variazioni enigmatiche”
Per il quarto anno consecutivo Saverio Marconi, noto regista di teatro musicale, continua a calcare il palcoscenico come attore con questo testo di Èric-Emmanuel Schmitt dove non sembra accadere nulla e invece le vite escono sconvolte dalla vicenda. Un racconto dove niente è ciò che sembra. Un fantastico meccanismo a orologeria, un intrigante gioco psicologico che punta sulle illusioni e disillusioni della vita; un confronto disperato fra due uomini, Abel Znorko – misantropo, Nobel per la letteratura che si è ritirato a vivere da eremita in un’isola sperduta del mare della Norvegia, vicino al Polo Nord (ma conserva un intenso rapporto epistolare con la donna amata) – e Erik Larsen sconosciuto giornalista cui lo scrittore concede un’intervista. L’incontro, tra ferocia e compassione, si trasforma in una sconvolgente scoperta di verità taciute e dell'illusione in cui i due si sono calati. Un testo mai prevedibile, che alterna sentimenti con drammatici colpi di scena, in cui l’ironia più tagliente si trasforma in commozione, la tenerezza in folle crudeltà. “Variazioni enigmatiche”, di Éric-Emmanuel Schmitt, traduzione di Saverio Marconi e Gabriela Eleonori, con Saverio Marconi e Gian Paolo Valentini, regia di Gabriela Eleonori. Roma, teatro Ghione fino al 16/11.
Per le vie di Roma
Per la rassegna “Le vie dei festival” diretta da Natalia Di Iorio, uno spettacolo itinerante (a prenotazione obbligatoria al numero 334.8464104), una performance speciale, un’esperienza unica: un’emozionante passeggiata per le strade del centro storico di Roma riservato ogni giorno a un numero limitato di spettatori, invitati a camminare insieme nella città, guidati da una voce, da un’attrice e da una storia. Negli spettacoli di Renato Cuocolo e Roberta Bosetti – che in Australia, loro patria di adozione, rappresentano la punta di diamante del teatro d’innovazione – spazio del teatro e spazio della vita, realtà e finzione si sovrappongono, a partire dalle proprie esperienze e usando luoghi reali. “The walk”, di Renato Cuocolo e Roberta Bosetti, con Roberta Bosetti,Cuocolo/Bosetti IRAA Theatre in collaborazione con Australia Council for the Arts, fino al 23/11.
“Garbage Girls” di Francesca La Cava
Debutta in anteprima nazionale il nuovo lavoro della coreografa e danzatrice Francesca La Cava. Lo spettacolo è un viaggio poetico tra i rifiuti, tra immanente e trascendente, tra coloro che sono costretti a vivere “nella desolazione, testimoni della crudeltà della vita e dei suoi mille misteri". È la storia di tre donne che si “muovono” come se la strada fosse “il teatro della vita” fatto di scenografie e suoni che riproducono il vero attraverso il falso, il reale attraverso il sogno, la crudezza attraverso la poesia. La creazione si muove alla ricerca di espressioni vitali, di movimenti naturali, di dialoghi gestuali che disegnano una storia nella quale gli interpreti si lasciano costruire addosso e costruiscono una serie di situazioni che giocano tra il reale, il grottesco e il trascendente, riscoprendo gli spazi nascosti della mente.“Garbage Girls”, regia e coreografia di Francesca La Cava, musiche originali di Federico e Lorenzo Fiume, scene e disegno luci Stefano Pirandello, video Giovanni Sfarra. Coproduzione Società Aquilana dei Concerti “B. Barattelli”. A Roma, teatro Vascello, dall’11 al 13/11.
“Approdo di ponente” a Prato
Monique, una donna alla rincorsa di se stessa, e Koch, intellettuale cattolico amministratore di beni ecclesiastici che ha perso denaro e fede, sono due borghesi che si sono persi in una nuova ‘giungla della città’ dove resistono magazzini abbandonati attraversati da un’autostrada e dove Koch desidera essere ammazzato. Nel frattempo una famiglia di immigrati sudamericani, un giovane delinquente di belle speranze e una misteriosa creatura nera ci insegneranno con comica cattiveria chi siamo, dove stiamo andando e perché la nostra battaglia di sopravvivenza è definitivamente perduta. Il testo del francese Bernard-Marie Koltès,messo in scena da Paolo Magelli,è un graffiante affresco che mette in discussione in modo tragicomico la sopravvivenza della nostra cultura e quella dei nostri popoli. ”Quai ouest. Approdo di ponente”, di Bernard-Marie Koltès, traduzione Saverio Vertone, regia Paolo Magelli, dramaturg eljka Udovičić, scene Lorenzo Banci, costumi Leo Kulaš, musiche Arturo Annecchino, luci Roberto Innocenti, con Valentina Banci, Paolo Graziosi, Francesco Borchi, Francesco Cortopassi, Fabio Mascagni, Elisa Cecilia Langone, Alvia Reale, Mauro Malinverno. A Prato, teatro Metastasio, fino al 3/12.